Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/162

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1162. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 12 nov.c 1827

Signore ed Am.co amatiss. Dirigo la presente a Firenze, pregando il sig. Vieusseux di fargliela ricapitar subito, se Ella vi si trova; diversamente la spedisca a Massa di Carrara. Credo anch’io ch’Ella vi debba passar colà un inverno assai mite, anche stando alla relazione che mi pare che ci abbia fatta quel nobile giovine di Massa che fu a pranzo con noi il primo giorno che arrivai in Bologna. Dalla cara sua del 23 dello scorso sento ch’Ella gode di sapermi contento della i." parte della Crestomazia. E come non si potrebb’es- serlo? Le soggiugnerò che Io sono ancor più della 2." la cui stampa è assai bene avanzata. Noi sono molto però della ristampa della 1." parte che se ne è eseguita subito a Torino. Noi posso essere (e il sono veramente) che dalla parte dell’Autore, la cui fama così va sempre più spargendosi. Poiché Ella è prossima ad andare, od è già a Massa, favorisca dirmi se i libri che dovrò mandarle sia meglio che li raccomandi a qualche amico di Firenze, o pur di Modena. A Massa la mia Casa non ha alcun corrispondente. Forse nella sua dimora colà Ella mi potrà dire se vi sia alcun libraio con cui potere stringere qualche utile relazione. Non mai per affrettarla al lavoro, ma per semplice curiosità le domando a qual punto si trova con quello della nota Enciclopedia. Que- sto anche il domando perchè da molti si desidera dalla mano di Lei anche la Crestomazìa poetica. Mi dica, senza angustiarsi, e lasciando da un canto per ora la Enciclopedia, per quando la potrebbe dare. Vedrò fra qualche giorno l’Ambrosoli, il quale son certo che aggra- dirà molto quanto Ella mi scrive in di lui proposito; come Ella stessa gradirà di sentir che l’altro giorno sono stato a visitare il Monti che era da più mesi ch’io non vedeva perchè passò l’estate e parte dell’au- tunno a Monza, e dopo cPavergli parlato di molte persone di merito che ho veduto nel mio viaggio, non si fermò che sopra di lei, e nel congedarmi da lui m’incaricò di salutarla in un modo che esprimeva grande stima ed amore per Lei, non maggiore però, e nè tampoco eguale a quello che le professa Il suo vecchio am.co e serv.e Ant° Fort.0 Stella