Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/173

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di essere turbato dal timore che quelle bellezze sì di natura che d’arte che voi osservate in quella Città, e quel cielo sì benigno, non vi tol- gano affatto agli amici vostri. Tacio degli abitanti, i quali elevati e cresciuti in quell’aria sì mite, mi pare che dovrebbero avere un’ama- bilità maggiore che altrove, e così rendervi sempre più gradito cotesto soggiorno. Basta, speriamo che la calda stagione possa farvi deside- rare queste nostre settentrionali regioni. La mia mamma è qui meco per alcuni giorni perchè non le sofferse l’animo di lasciarmi partire così malenconica. Essa mi raccomanda di dirvi tante e tante cose per conto suo, e che spera d’. trovare in Bologna i vostri caratteri, i quali le tengano luogo almeno per qualche istante della vostra desiderata presenza. Anche Ferdinando vi manda i più cordiali saluti. Clelietta ed Emilietto vi baciano. La nostra salute è sufficiente, nè sofferse punto nel viaggio il quale fu felicissimo. Oh come trovai diverso l’Appen- nino dall’altra volta quando io venni in Firenze! Allora vidi l’orrido di dirupati monti, ma vidi anche il ridente di bellissime valli, di colti- vati poggi, di amene colline: or tutto era deserto; tutto spirava malin- conia. Addio. Continuateci le vostre nuove. Se il far piacere ai propri amici è un dovere, quando è in poter nostro, ricordatevi che vi corre obbligo d’inviarci spesso i vostri caratteri. La vostra aff."'" amica Adelaide Maestri Amerei di sapere come si chiamava quel tabacco che avevate preso in Bologna. ii75. A Vincenzo Monti. [Pisa 23 Novembre 1827J Pregiatissimo Signor Cavaliere Mi scrive il Sig. Stella che essendo stato a visitarla questi dì passati, Ella gli commise di salutarmi a suo nome con espres- sioni di molto affetto. Questa dimostrazione della sua bontà mi ha cagionato quel contento che Ella può pensare, e mi ha commosso talmente, che io non mi sono potuto astenere dal ren-