Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/180

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1181. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano i.° dee. 1827

Amico amatiss. Più che ad altro, Ella dee pensare alla sua propria salute, che m’è al certo più cara del mio interesse: così rispondo alla gratiss. sua 23 dello scorso. In conseguenza, che la Crestomazia poetica mi venga qui in settembre od anche qualche mese dopo, purché mi venga col minor suo incomodo, io ne sarò contento. Ho piacere ch’Ella abbia scritto al Monti. Il buon vecchio non le risponderà perchè gli trema troppo la mano. Nel vederlo che farò un di questi giorni, son certo che mi dirà qualche cosa per Lei. Tutti i miei la riveriscono; ed io l’abbraccio teneramente Il suo vecchio cord."10 am.co e serv. Ant. Fort. Stella

1182. A Monaldo Leopardi.
Pisa 3. Dicembre 1827

Carissimo Sig. Padre Le scrivo per desiderio di vedere di quando in quando i suoi caratteri, dei quali son privo da ben lungo tempo, e i quali Ella sa bene che io desidererei non di quando in quando, ma spesso, se ciò potesse essere senza incomodo e disturbo suo. Dopo una lunghissima irresoluzione circa il dove passar questo inverno, finalmente mi sono determinato a passarlo qui, per aver la pos- sibilità di passeggiare assai, stante la bontà del clima, l’aria poco ventosa, le strade della città buone, e con ombra sufficiente per poter camminar di giorno senza sole. Sono venuto qua prepa- rato a patir molto, per non istar male di salute, il che è per me inevitabile quando sono costretto a passar mesi interi senza pren- der aria e senza far moto: alla primavera comincio a cadere in mille incomodi, che mi durano tutta l’estate, come mi è acca-