Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/195

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all’ora solita del caffè. Forti è il solo fedele. Montani ha terminato infine il secondo articolo sul Foscarini, che mi pare molto buono. L’An- tologia di 9emb-Xemb verrà fuora verso il io di Genn., ed è tale da non far mutar pensiero al Governo Sardo, che ha creduto nella sua saviezza di dover proibirla (l’Ant.3) per l’anno p. v. - questa misura mi toglie 45 associati. Del resto, resti fra noi questa poco buona nuova. Addio - Vostro aff.mo II Direttore in angustie.

1198. A Monaldo Leopardi.
Pisa 24 Decembre 1827.

Carissimo Sig. Padre La carissima sua ultima non ha lasciato di contristarmi sen- sibilmente coi rimproveri, quantunque amorosi, che essa con- tiene. Ella mi riprende dell’aridità delle mie lettere, la quale deriva da mancanza di materia, ed è comune a tutte le lettere mie, perchè la mia vita è monotona e senza novità. Ella deside- rerebbe che io vedessi il suo cuore per un solo momento, e a questo proposito mi permetta che io le faccia una protesta e una dichiarazione, la quale da ora innanzi per sempre le possa servir di lume sul mio modo di sentire verso di Lei. Le dico dunque e le protesto con tutta la possibile verità, innanzi a Dio, che io l’amo tanto teneramente quanto è o fu mai possibile a figlio alcuno di amare il suo padre; che io conosco chiarissima- mente l’amore che Ella mi porta, e che a’ suoi benefizi e alla sua tenerezza io sento una gratitudine tanto intima e viva, quanto può mai esser gratitudine umana; che darei volentieri a Lei tutto il mio sangue, non per solo sentimento di dovere, ma di amore, o in altri termini, non per sola riflessione, ma per efficacissimo sentimento. Se poi Ella desidera qualche volta in me più di con- fidenza, e più dimostrazioni d’intimità verso di Lei, la man- canza di queste cose non procede da altro che dall’abitudine contratta sino dall’infanzia, abitudine imperiosa e invincibile, perchè troppo antica, e cominciata troppo per tempo. Se io non