tu sia sano e che tu intenda ad alcuna opera degna del tuo bell’inge-
gno. Ho avuta la tua Crestomazia che mi pare molto ben fatta; parmi
che lo Stella mi dicesse che farai pure una Crestomazia Poetica. E per-
chè non raccogli tutte le tue traduzioni dal Greco che sono sparse come
le foglie della Sibilla? la sarebbe una bella impresa mandando innanzi
un tuo discorso sulle traduzioni, che a dire il vero ai nostri dì sono
molto ladre. Che dici tu del Romanzo del Manzoni? certo che fa un
grande rumore - Hai veduto il volume dello Strabone della Collana
Greca?1 Io credo che il Mustoxidi darà di tanti aiuti che quello Stra-
bone riuscirà bello. Le tue operette morali piacciono molto per lo stile
e per i pensieri, nondimeno pare che la tua morale sia disperante, così
dicono quelli che o sono di corta veduta, o vedendo confidano che
non sia male tutto quello che par male - A me piacciono molto, ma
penso che m’induca piacere il vedere gli uomini smascherati e tolto
il belletto alla brutta faccia del mondo. Hai veduto l’opere del Sinesio
tradotte daH’Angelelli? Mi paiono ben tradotte; certo che più si confà
l’indole dell’Angelelli al Sinesio che a Sofocle. Sarebbe di grande uti-
lità per chi traduce esaminare in prima se evvi conformità tra il tra-
duttore e l’autore, ciò sarebbe grande aiuto perchè si vedessero buone
traduzioni. Hai letto il poema della Malvezzi?2 Fammi risposta a tutte
queste domande. Vivi sano, ricordati di me, e scrivimi spesso che [sic]
ti stimo grandemente e ti amo di singolare affezione.
Il tuo Papadopoli
Di Venezia adi 10 di Feb. 1828
1218. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
|
Firenze di 10 febb. 1828. |
Mio carissimo Leopardi - Io era nel Val d’Arno di sopra, presso
Lambruschini;1 quando arrivò il Cioni; vistolo subito [do]po il mio
ritorno, molto si parlò di voi. Ci con[so]lano le buone nuove ch’egli
reca di vostra salute; e mi consola soprattutto il pensare che presto
ci rivedremo, imperocché due mesi passano rapidamente pur troppo;
e l’aprile, in Toscana, è primavera. Scrivetemi, caro amico, quando
dovrò occuparmi di trovarvi un quartiere; frattanto farò delle inda-
gini per sapere, senza perdimento di tempo, dove mettere le mani.
Anzi, ne fo l’oggetto di un avvisino nella circolare di commercio, ossia
feuille d’avis di Firenze.