non più bello. Non ve lo mando, perchè credo che vi secche-
rebbe, come avrebbe fatto a me se l’avessi letto.
Già da più settimane, qui non si pensa più al freddo. Io dormo
con una sola coperta di filo, e ho caldo: non mi resta che dor-
mire col solo lenzuolo. Addio, Paolina mia. Bacia la mano per
me a Babbo e a Mamma, e salutami tutti.
1238. |
Di Giovanni Rosini. |
|
[Pisa, Di Casa 26 Marzo 1828.] |
A. Carmo
Tra le tante cose che non so ci è quella della seguente frase «pas-
sare sotto l’arco di Santo Longino». Che vuol dire?
Addio. V.° Gio. Rosini
Di Casa 26 Marzo 1828.
1239. |
A PlERFRANCESCO LEOPARDI. |
|
Sig. Canonico Stimatissimo
Adesso sì che vi posso chiamar Canonico di cuore, perchè
non siete più Canonico senza canonicato, ma Canonico di fatto.
Vi assicuro che la nuova del vostro possesso mi ha consolato
infinitamente. Fate dire a Montaccini che se vuol darsi pace,
non faccia digiunare la donna o il giacchetto o la gatta, ma digiuni
egli dopo pasqua per ottanta giorni, che vedrà che gli farà bene.
A proposito di pasqua, vi raccomando quelle povere uova toste,
che non le strapazziate quest’anno: mangiatevele senza farle
patire, e non sieno tante. Io non mangerò nè uova toste, nè altro;
che non posso mangiar nulla, benché stia bene, e passo le 48
ore con una zuppa: me ne dispiace fino all’anima, ma pazienza.
Se provaste le schiacciate che si usano qui per pasqua, son certo