ter paura. Dì a Carlo che, per baratto di copie della Crestomazia,
ho acquistato qui, fra certi altri libri, la Storia di Ginguené,3
edizione francese, che mi ricordo che egli leggeva con piacere.
Bacia la mano a Babbo e a Mamma: salutami tutti: abbiti cura,
e non stare al sole. Io ho finita oramai la Crestomazia poetica:
e dopo due anni, ho fatto dei versi quest’aprile; ma versi vera-
mente all’antica, e con quel mio cuore d’una volta. Addio,
addio.
1247. |
Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Signore ed amico amatissimo,
Un’assai bella speranza è quella che mi dà la carina sua dei
12 aprile. Faccia Ella, la prego, che questa speranza non resti
senza effetto. La Crestomazia poetica (a meno di una malattia)
sarà certamente terminata in Giugno, se io troverò quei pochi
libri che mi mancano da vedere per compierla, e che qui finora
non mi è riuscito di trovare. Io conto di ripassare a Firenze fra
poco, ma non ho ancora potuto stabilire il giorno. Le spedizioni
di Gennaio e Febbraio (delle quali ripeto i miei sinceri ringra-
ziamenti) mi furono ricapitate dal sig. Nistri. Un mio amico di
qui1 desidererebbe sapere quali sono ora costì le regole della
stampa de’ romanzi; e se sia necessario ottenerne l’approvazione
da Vienna, anche quando p. e., si mandassero di mano in mano
i fogli stampati in Toscana, per essere contemporaneamente pub-
blicati in Lombardia. Rosini, che la riverisce, e che avrebbe assai
caro di rivederla quest’anno, bramerebbe intendere (se si può)
chi sia l’autore dell’almanacco i sorci in biblioteca. Mille com-
plimenti e saluti a tutti i suoi, e mille congratulazioni ed augu-
rii allo sposo e nuovo padre. Mi ami sempre e mi creda suo
cordialiss. sre ed amico
Giacomo Leopardi