Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/255

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Non dubitate Figlio mio che il mio cuore quantunque ferito acer- bamente, e insanabilmente, sia chiuso ad ogni altro sentimento fuori- che al suo immenso dolore. Purtroppo è spezzato per sempre il bel serto della mia gloria, ma sento tutto il prezzo delle gemme che me ne restano, e di voi caro Giacomo mio che mi daste per primo il nome di Padre, che avete sul mio cuore il diritto di precedenza, che lo con- servate in fatto con la vra condotta, e che siete la gloria della Famiglia sulla terra, e ne sarete la corona nel cielo. Certo io stimerei una empietà il respingere la ricordanza del caro Figlio perduto, ma procuro di con- ciliarla con qualche mio riposo considerando il mio Luigi sicuro e glo- rioso nelle braccia di Dio. Difatto Iddio che se lo è preso, che Io ha preso con tanti segni consolantissimi di salute, e che lo ha preso non già strappandomelo dal seno, ma cedendolo io con uniformità di volere, e mettendolo nelle sue mani; nò questo buon Dio che c morto per la nfa salute non può avermi ingannato con le sue promesse, e non può deludere le mie care speranze. Nulladimeno accade talora nelle ferite del cuore come in quelle del corpo che volendole medicare si irritano, ma Iddio Creatore e Medico dello spirito e della materia si ricorderà di me, e mi sosterrà con la sua grazia e con la sua forza. Da ora in poi vi scriverò in Firenze, se non darete diverso suggeri- mento, e quando dovrò cambiare direzione avvisatemelo precisamente perchè non voglio che vi manchino le nostre Lett.c come non voglio che a noi manchino le vostre. Addio Giacomo mio caro. La Mamma vi abbraccia e vi benedice e vi benedice, e vi abbraccia tenerissima- mente il vro Amorosiss.0 Padre. Se rivedete il Cav.c Rossi ditegli per mè tutto quello che gli direi io stesso. Caro Giacomo Avendoci Voi scritto una volta che conoscevate il Celebre Man- zoni, ho pensato di farvi cosa grata col mandarvi una copia dei suoi Inni. Volendo la Marchesa Roberti stampare qualche cosa per la Monaca Rossi, Babbo gli propose questi inni, e vi fece la dedicatoria. E vi mando questo libro più perchè leggiate questa che gl’inni perchè m’immagino che lo stesso Manzoni ve li avrà dati a leggere. Fatemi dire in una delle lettere che ci scriverete, dove attualmente si trovi