Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/257

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gli prezzo. Vedi dunque di mandare l’edizione bolognese, quand’an- che le correzioni consistessero solo in qualche punto e virgola. Dimmi de’ tuoi studi della tua salute e dell’animo tuo, e credimi sempre amico vero Francesco Puccinotti Macerata i Giugno 1828

1269. A Monaldo Leopardi.
Pisa 2 Giugno 1828.

Mio caro Papà. Questa è la quarta lettera che io scrivo costà dopo quella dei 14 Maggio. Due altre ne ho scritte a Lei, ecl una a Carlo. Mi dà grandissimo dispiacere il sentire dalla cara sua de’ 23, che Ella si trovava ancora senza mie nuove, dopo ricevuta la mia de’ 14. Non me ne maraviglio però, attesa l’ir- regolarità delle poste. Spero intanto che a quest’ora le mie let- tere saranno giunte, e che dalle medesime Ella avrà conosciuta l’impazienza in cui sono di tornar con Lei. Il sentire che tutti loro, grazie a Dio, stanno bene, mi dà un gran conforto; un con- forto uguale al bisogno ch’io provo di sentirmi ripetere questa nuova ad ogni poco: perchè posso dire che se Ella e la Mamma e i fratelli sono stati sempre il mio pensiero principale, ora sono il solo che mi occupa giorno e notte. Però nuovamente la prego a fare che io non resti mai senza loro notizie in questo poco tempo che rimane della mia assenza. Come le dissi nella mia del 26, io partirò presto per Firenze: se Dio mi dà la salute, credo che sarò là circa il 10 di questo mese. Perciò da ora innanzi Ella potrà dirigermi a Firenze le lettere. Io sto bene, quanto si può stare avendo l’animo in quella disposizione che Ella può immaginarsi. Dica per me alla Mamma e ai fratelli quello che il suo cuore le suggerirà, e benedica il suo tenero figlio Giacomo