Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/265

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per Bologna. Ferdinando vi saluta caramente, e la mia Clelietta vi bacia affettuosamente. Addio. Non mi lasciate, ve ne prego coll’anima, senza vostre notizie. La vostra Adelaide

1280. Di Monaldo Leopardi.
14. Giug0 1828 Recanali

Caro Giacomo. Ho differita un ordinario la spedizione del p[resen]te libretto, accio- chè ancora con esso riceveste le nostre nuove che grazie al Signore sono buone. Tali siano le vfe che aspetto da Firenze ansiosamente. Se vedete il Min[ist]ro di Olanda Reinholdt [sic] fategli i miei saluti. Addio Giacomo mio. Vi benedice con tutto il cuore Il vro affmo Padre

1281. Di Giovanni Rosini.
[Pisa 16 Giugno 1828]

A. Carmo Giustissima è la vostra riflessione. Sicché sarà riparato anche a que- sto; e da qui innanzi prego mio cognato, che ritiri dalla posta il plico pfer] voi, e che venga poi alle 3 a prendere la risposta. - Anco con questa precauzione si va adagio: e veggo che a far anco forza di vele, sdruccioliamo a settembre. - Ha ragione Alfieri: un’opera in prosa non è mezzo fatta, ma solo pfer] un terzo fatta, prima che sia stampata - Parmi d’avervelo scritto un’altra volta. - Nel Capitolo X.1 ho fatto una scena di gajetà: vedremo se incontrerà l’approvazione di Vario. Addio. La mia famiglia vi saluta. Il poco che dico della Cappella di Mi- chelangelo tiene (p[er]donate il Gallicismo) all’idea che ho di parlarne più a lungo in un altro libro: giacché mi pare che queste corbellerie si succedano come le ciliegie, che tirandone su una, ne vengono 7 - Pu- re se avrò vita verremo a capo di tutto. Addio. Salutate gli amici. G. Rosini Pisa 16 Giugno 1828