Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/281

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CIACOMO LEOPARDI Broglio lasciati i Genitori e la Moglie, dichiarò la guerra alla mezza Luna e andò a fare il Ciccobimbo in qualità di Brigante volontario. Ebbe in guiderdone un titolo di Maggiore, e una razione quotidiana di polenta, ma alli 23. di Maggio assalendo Anatolico una Palla di Can- none lo uccise sul campo. Qual morte Giacomo mio! Quale passaggio, dalla ebrietà di un campo al Tribunale di Dio! Quale orrore se la vita non era stata una preparazione alla morte! Io mi sprofondo nella pol- vere per ringraziare Iddio con tutta l’Anima mia, perchè il nostro Luigi è morto con tutti i soccorsi della religione, nelle mani dei sacerdoti, col Crocefisso sulle labbra, e con tutti i segni dell’Eterna Salute. Ho pianto, e piango in questo momento per immenso dolore, ma fra tante lacrime scorrono anche quelle della consolazione. Sì Giacomo mio, una voce soave che parla al mio cuore, mi dice che il nostro caro Luigi stà in Paradiso. Il Povero Padre Cte Saverio è desolato, ma fra tanto cordoglio trova conforto in alcune Lettere onorifiche scrittegli dalla Grecia, e segna- tamente dal Generale Church al cui fianco quell’infelice morì. Proba- bilm.1' i Trejesi reclameranno quel Prode per diritto di origine, qua- siché nato in Recanati per accidente, e noi cedendoglielo senza contrasto segneremo nei nostri Fasti un Pazzo di meno. Addio mio caro Figlio. Gli Antici vi salutano. Io vi abbraccio, e vi benedico con tutto il cuore. Il vro Affmo Padre.

1303. A Giovanni Carmignani.
[Firenze 5 Luglio 1828]

Pregiatiss. Sig. Cavaliere Sarei dovuto venire, e certamente sarei venuto, a prendere i suoi comandi prima della mia partenza, se non avessi conside- rato che le visite non necessarie non possono riuscirle altro che moleste, attesa la quantità enorme delle sue occupazioni, una quarta parte delle quali basterebbe a superare la mia capacità e spaventare la mia pigrizia. S’era intesa qui qualche cosa delle turbolenze universitarie di cui Ella mi fa quel lepido racconto. Quantunque io non sap- pia in che consista quell’anatema che Ella mi significa, nondi-