1356. |
A Monaldo Leopardi. |
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Firenze 4 Settembre 1828. |
Mio caro Papà
Ricevo la carissima sua de’ 26 Agosto. A quest’ora Ella avrà
la mia de’ 28 che risponde finalmente alle sue degli 11 e dei
19.1 Ringrazio Iddio di sentire che la loro salute sia buona.
Anche la mia in questi ultimi giorni è tale ch’io non posso lagnar-
mene: mi resta solo l’impossibilità di applicare, che è per me
una gran pena, com’Ella immagina. La sua compagnia mi terrà
luogo de’ libri, quando io sarò costì se a Dio piace. M’infor-
merò della Geografia più adattata all’uso di Pietruccio. Le bacio
la mano, e, abbracciandola, e chiedendole la benedizione, mi
ripeto con tutta l’anima
suo affettuosissimo figlio Giacomo |
Dell’affare di Carlo la prego a tenermi informato sempre
minutamente.
1357. |
Ad Adelaide Maestri. |
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Firenze, 4 settembre 1828. |
Mia cara Adelaide. Io sto di salute assai meglio; i dolori pare
che sieno cessati. Fino dai primi di agosto ho cambiato allog-
gio: abito in Via del Fosso, da Piazza Santa Croce, n.° 401.
Alla Mamma, che mi scrisse affettuosamente da Bologna, risposi
subito. Salutatela carissimamente per me, riveritemi l’Avvocato,
e parlatemi della salute e dello stato vostro: non ve ne dimenti-
cate. Addio, addio.
Il vostro Leopardi.