Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/32

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del buon secolo solamente, ma di tutti i secoli, e non in venti volumi, ma in un solo volume, o in due volumetti al più. La Raccoltimi del Borgogelli forse potrebbe essermi di qualche uso, e similmente l’Antologia veronese del Monterossi. Mi sareb- bero ancora di precisa necessità per la stessa Antologia i Discorsi degli animali del Firenzuola e la Circe del Gelli, libri che in questi paesi non si trovano. Se non le fosse incomodo di spedirmeli in prestito, le ne sarei molto tenuto. Avrò ancora ben caro di veder gli Opuscula graecorum di Lipsia. Il miglior mezzo, a parer mio, sarà quel di Brighenti, della cui diligenza e prontezza, so di poter esser sicuro. Se a Lei torna bene di cedere al Sonzogno i miei Volgarizza- menti dal greco, Ella è padrona di disporne. E ben vero ch’io non amo punto di uscir fuori nelle Collezioni di cose altrui; ma in questo caso, essendo tale il suo piacere, ne sarò contento per sua causa. Solamente desidererei che il Sonzogno, volendoli stam- pare, gli stampi tutti, e non a scelta. Anche bramerei che fosse pur possibile di dare una rivista alle prove; almeno almeno a due o tre fogli che io indicherei, nei quali avrei da fare certi miglioramenti notabili. Colla schiettezza dell’amicizia, le confesso che mi affligge un poco l’intendere il pensiero che Ella ha, di stampare le mie Operette morali nella Biblioteca amena; pensiero, del quale io non aveva finora avuto altro cenno. Le opere edite non per- dono nulla, entrando nelle Raccolte; ma io ho conosciuto per prova che le Opere inedite, se per la prima volta escon fuori in una Collezione, non levano mai rumore, perchè non si con- siderano se non come parti e membri di un altro corpo, e come cose che non istanno da se. Poi, un libro di argomento profondo e tutto filosofico e metafisico, trovandosi in una Biblioteca per Dame, non può che scadere infinitamente nell’opinione, la quale giudica sempre dai titoli più che dalla sostanza. La leggerezza di una tal Collezione è un pregio nel suo genere, ma non quando sia applicata al mio libro. Finalmente l’uscir fuori a pezzi di 108 pagine l’uno, nuocerà sommamente ad un’opera che vorrebb’es- ser giudicata dall’insieme, e dal complesso sistematico, come