Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/31

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1025. A Pietro Brighenti.
Recanati 6 Decembre 1826.

Mio carissimo amico. Sono propriamente in pena, mancando di tue notizie da tanto tempo; specialmente che nell’ultima tua mi dicevi di star poco bene. Ebbi le care tue dei 13 e 14 Novem- bre, colle lettere di Giordani e di Stella,1 di cui ti ringrazio. Ti scrissi di qua ai 12, e poi ti spedii franco per la posta, sotto fascia, il libro contenente la Bassvilliana, edizione maceratese. Non ho potuto cavar da mio padre una risposta precisa circa la lettera di Leoni. II fatto è che egli si trova ora per le mani alcuni partiti di questi paesi, maggiori di quel di Firenze, e però non crede di entrare in quel trattato. Tu non mi hai ancora scritto il prezzo del Zanotti, che dovevi concludere col libraio. Scrivi- melo, ti prego, che lo manderò per la posta. Dammi nuove di te, per amor di Dio; ancora della tua famiglia, che riverisco e saluto caramente; e di Giordani, se ne sai. Io sto di salute pas- sabilmente, occupato la mattina a studiare, la sera a tremare e bestemmiare. ITo sempre a mente la tua cara e dolce compa- gnia, e nel cuore il desiderio di te. Amami, scrivimi, e credimi sempre tuo. Leopardi

1026. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 6 Decembre 1826

Sig. ed Amico amatiss. Alla cariss. sua 29. dello scorso. Il restante del Petrarca non mi è ancora giunto, e però Ella non trova con questa le corre- zioni. La impresa del Soliani di Modena poco, anzi nulla mi dà da pensare, giacché la mia Antologia non dev’essere una rac- colta di opere intere, ma una scelta dei migliori pezzi, e non