ria dell’amico, serbalo, e io ti manderò gli altri volumetti. Vor-
rei venire ad abbracciarti; ma il freddo mi strazia, e il viaggiare
mi ammazza: non so quando potrò provare questo piacere. Io
mi fermerò qui tutto questo inverno. Tu come stai? e che pensi?
Salutami Costa. Amami come io t’amo. Addio, addio.
Il tuo Leopardi
1024. |
Di Francesco Puccinotti. |
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Mio carismo Amico Molte ricerche ho fatto per poterti trovare qua
l’Osservatore del Gozzi: ma con mio sommo dispiacere mi sono riu-
scite inutili. Nè Cardinali nè Ercolani nè la Franceschi nè qualche altro
che ha libri di letteratura tengono il Gozzi. Del quale i soli sermoni
ho trovato presso Cardinali. Seguiterò a ricercarlo e se mi sarà dato
di questi giorni di pescarlo te lo manderò subito - Tu m’hai riman-
dato l’Elogio senza favorirmi di tue correzioni. Conosco che per essere
suscettibile di correzioni tue, bisognerebbe rifarlo; perchè a dirti il
vero la rapidità con cui lo scrissi fece sì ch’egli acquistò quell’ariaccia
accademica o arcadica che non può affatto piacerti. Nondimeno io cre-
devo col tuo ajuto di potergli dare una miglior tempra; ma tu non hai
voluto questa seccatura; tantoché non mi resta che cucirlo fra tante
altre cartacce che sebbene io conosca per nulle affatto non mi dà cuore
ancora di bruciarle - Ti ringrazio sommamente del Petrarca che
m’hai favorito. Le cose tue sono utilissime a tutti; a me poi utilissime
e carissime sempre - Spesso mi si dimanda de’ tuoi Dialoghi. Io non
so più che rispondere; dico solo che il manoscritto è a Milano e si stam-
perà tra breve. Dammene adunque nuove, perchè io possa soddisfare
e il mio e il desiderio degli amici - In una ultima mia che ti scrissi
a Bologna ti chiedeva tante cose alle quali tu non hai mai risposto -
Saluterò il Costa e tu mi ricorderai all’ottimo tuo Carlo, e al S.r
Governatore - Vale et iterum vale.
amico affino
FPuccinotti
Macerata 3 Xmbre 1826