Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/40

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Ho frattanto l’onore di riconfermarLe gl’ingenui miei sentimenti di ammirazione e di rispettosa stima, godendo di potermi ad un tempo rassegnare Chiarissimo Signore

Suo umiliss.0 devotiss." servitore.
D. De Rossetti

Trieste a’ dì 20. Decembre 1826.

1033. A Pietro Brighenti.
Recanati 27 Die. 1826.

Mio carissimo. Ti ringrazio assai assai della premura e pron- tezza usata in farmi pervenire il piego di Milano. Ti raccomando molto anche l’altro, che Stella mi dice averti spedito. Ringra- zia e saluta infinitamente Giordani per me. Tu mi dai un’indi- cibile consolazione dicendomi che tutti voi vi trovate in ottima salute. Mi par di sentirmene meglio io medesimo; tanto piacere ne prendo. Rallegrati colla Nina a mio nome del suo stomaco migliorato, e dà alla tua famiglia il buono, anzi ottimo e felicis- simo capo d’anno da mia parte. Ti spedisco oggi sotto fascia, franco p[er] la posta, un esemplare delle mie Canzoni, che mi vien richiesto da Milano nella polizzina che ti accludo. Ti prego di farlo ricapitare a cotesta marchesina Zambeccari, insieme colla medesima polizzina, o con altro avviso equivalente. Come vanno i tuoi lavori e affari tipografici? Hai tu mai pubblicato il libretto de’ miei Versi?1 l’Antologia ne ha mai parlato? Amami, come son certo che fai; e dammi sempre nuove di te e de’ tuoi: e se avessi qualche notizia letteraria d’importanza, non me la tacere; perchè io son qui affatto al buio per questo inverno. T’amo, al solito, quanto posso. I miei ti ringraziano e ti riveriscono. Addio addio. Non ti scordare i miei complimenti anche alla Cle- mentina,2 come restammo d’accordo. il tuo Leopardi