volentieri con noi la vigilia del Natale ci ha portato una grande conso-
lazione, perchè ti riveriamo tanto da conoscere tutto il pregio della
tua benevolenza. Speriamo che presto venga la bella stagione, da me
sempre desiderata come parte essenziale alla mia vita, ma quest’anno
poi del più tenero mio affetto.
Rassegna i miei ossequi ad ognuno della tua rispettabile Casa, in
ispecie al S.r Padre e al Conte Carlo che vogliono ringraziarmi di cosa
che a nulla ha giovato. Anche un altro di Parma mi ha scritto che
avrebbe una damina delle condizioni che avevamo proposto: ma ora
metto l’amico in libertà, ed auguro al contino che trovi da codeste
parti come soddisfarsi. Addio Amicissimo. Ricordati che io ti porto
continuamente nel mio cuore: addio.
il tuo P. Brighenti
1032. |
Di Domenico De Rossetti. |
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[Trieste a’ dì 20. Decembre 1826.1 |
Chiarissimo Signore
L’accluso foglietto a stampa1 spiegherà a Vostra Signoria piena-
mente il motivo che mi procaccia l’onore di dirigerle la presente let-
tera; il proprio scopo della quale è quello di aggiungere al desiderio
ed all’invito stampato la particolare mia preghiera d’esservi benigna-
mente secondato. Conoscendo per fama la cortesia di Lei e lo Zelo
Suo per le lettere e per l’onore d’Italia, non dubito punto di conse-
guire il fine bramato. Ma se per lo promovimento di questo Ella desi-
derasse ulteriori schiarimenti, non avrà che da comandarmi.
Vano od insufficiente sarebbe forse ogni eccitamento ch’io qui
volessi aggiungere per stimolare la virtù di Vostra Signoria ad un opera
[sic] che per Lei certamente è facile altrettanto che onorevole; ma dove-
roso egli è per me lo sperarlo ed il protestarlene anticipatamente la
mia illimitata riconoscenza.
Confido e supplico che Vostra Signoria voglia, senza soverchio indu-
gio, favorirmi di qualche riscontro relativo al mio invito, valendovisi
della gentilezza degli amici miei Sig.ri Stella e Professore Marsand che
Le faranno recapitare la presente.