Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/425

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dolore provai della notizia del vostro incomodo. Siete ora gua- rita perfettamente? Come potete lodarvi della primavera? Non so, cara Antonietta, quando ci rivedremo: so che, anco senza vedervi, io vi ho sempre presente. E non voglio neanche pre- garvi a volermi bene, perchè sono sicuro che voi mi amate come prima, e come io amo voi. Godetevi la compagnia degli amici, e io mi godrò la memoria del tempo che ho passato con voi e nel seno deH’amicizia. Addio, addio di tutto cuore. II vostro Leopardi.

1471. A Giovanni Codronchi.
[Recanati 24 Maggio 1829.]

Pregiatissimo Signor Conte. Benché speditomi da Bologna nel gennaio passato, ricevo pur oggi l’esemplare del libro del Barbieri, del cui dono Ella mi ha voluto onorare. Io aveva già veduto il libro a Firenze; mi era sembrato assai notabile; utile alla storia della scienza chimica, alla storia dei progressi del sapere umano; onorevole non solo a codesta città, ma universalmente all’Italia; degni di lode e di gratitudine l’illustratore dell’ope- retta, e i fautori dell’edizione. Ora di questo segno di bontà che Ella ha voluto darmi Le sono tenuto di tutto cuore ed effi- cacemente Le ne rendo grazie. Desidero che, come obbligato a Lei, e come suo servitore cordiale che voglio essere, Ella mi adoperi in quel ch’io vaglia; che avrò carissima sempre ogni occa- sione di ubbidirla. E riverentemente me le raccomando. Pregiatissimo Signor Conte Suo devotissimo e gratissimo servitore Giacomo Leopardi. Recanati 24 Maggio 1829.