Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/426

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1472. Di Pietro Giordani.
[Firenze] 24. Maggio [1829]

Caro mio carissimo. Ebbi la tua 26. aprile;1 e scrissi al Brighenti de’ tuoi libri: il quale per molti suoi affari e disturbi mi risponde ora: che ti mandò i tuoi libri, già da molti mesi; e che pur ora ti scriveva, mandandoti due opuscoli giuntigli da Torino per te.2 Come dunque non ricevi nè robe, nè lettere? Come va la tua salute, mio caro? armati di pazienza, e di diligenza, per procurarti uno stato almen sopportabile: curati; e per quanto è possibile, divertiti. Salutami caramente Paolina, e Carlo: com’è egli felice nel nuovo stato? Tutti ti salutano e ti desiderano. Da Parma molto i Tommasini e Maestri. Di qua gli ottimi amici. Gino è tornato sano e vigoroso da Roma. Colletta ha salute sufficiente, e lavora valo- rosamente. La Lenzoni patì molto di coliche in Napoli; ti saluta con molta amicizia. E Jesi, e Vieusseux, e Buonarroti, e Montani, e Nico- lini. Oh perchè non sei sano, e lieto, e con noi, oh tanto riverito, e amato, e desiderato da tutti. Ti abbraccio con l’anima, e li prego di un poco di tue nuove, dopo un mese di silenzio. Addio, carissimo, Addio senza fine.

1473. Di Pietro Brighenti.
Bologna 25. maggio 1829.

Mio caro Giacomo. Cinque o sei giorni fa mi venne recapitato un pachetto che mi era inviato dal Vincenzi di Modena. In esso ho trovato tre libri che appar- tengono a Voi e vengono da Torino. Mi sono imaginato che siano quelli che da tanto tempo indietro mi furono annunziati dal Sig. Gio- berti, e che mai non mi giugnevano. Io ve ne fo spedizione, racco- mandandoli alla S.a Ferrucci, la quale potrà avere occasione da farvi giugnere l’involtino senza spesa; ma se mai lo voleste per mezzo di spedizioniere, allora ad un vostro cenno lo rimetterò per tal mezzo. Il pachetto contiene due interpretazioni di Peyron, e un lunario con poesie unite.