Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/440

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1488. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 19 ag.° 1829

Signore ed Amico amatiss."10 È da qualche tempo che son privo di sue nuove, e in conseguenza privo anche di risposta alle mie lettere; per lo che ignoro anche se Ella abbia ricevuto i libri che le ha trasmessi la mia Casa. Ma questo non è il punto principale; quel che m’importa veramente è di sapere com’Ella sta. Io vorrei pur sentirla contenta della sua salute, o almeno meno scontenta che per l’addietro. Quest’è il desiderio di tutti quelli che le vogliono bene, e della mia famiglia in particolare, non che di me che sono e sarò sempre Il suo vecchio obbl.mo e cord.mo amico Ant. Fort. Stella

1489. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 26 Agosto 1829

Mio pregiatiss. Sig. ed Amico Mi è stato indicibilmente caro il rivedere i suoi caratteri, ma mi affligge l’accusa ch’Ella mi dà di non rispondere alle sue let- tere. L’ultima che ho di Lei è del 12 Aprile, con una del S.r Luigi;1 ed alTuna e all’altra io risposi subito e lungamente. Ricevetti dal Sartori un pacco con 12 copie Crestom. poetica, e la continuaz. del N. Ricogl. fino ad Aprile;2 e ne la ringra- zio vivamente di tutto cuore. La mia salute è in un misero stato, e la mia vita è un purgatorio. In quest’orrido e detestato sog- giorno, non ho più altra consolazione che ricordarmi degli amici passati; fra i quali Ella può immaginare se penso spesso a Lei ed alla sua famiglia. Mi conservi Ella l’amor suo finché vivo, e mi raccomandi alla memoria de’ suoi, che riverisco tutti e saluto teneramente. il suo Leopardi