doni, tornato da Pisa col figlio, se la passa piuttosto bene - il
figlio si fa un gigante: ancora un anno, e poi passerà agli esami.
Forti: studia più di S. Agostino - i suoi articoli vi dicono il resto.
Capei, Valeriani, Pieri, Jesi, sempre all’istesso modo - Capei
occupa presentemente le due vostre stanze via del Fosso.
Il Conte Gommi partì, e non ha più scritto. Rosini è in collera con
tutto il mondo, e particolarmente col Montani. La sciocchezza e la
presunzione di quell’uomo non si possono definire - I tre compila-
tori del giornale agrario sono sempre cari ed ottimi compagni. Lam-
bruschini ed il Ricci più volte si sono informati di voi con interesse
- abbiamo qui il Barbieri: arrivato sabato, domani sera egli sarà da
me, con tutti gli amici, ai quali parteciperò le vre nuove.
Mustoxidi è partito p[er| la Grecia, chiamatovi da Capodistria. Nel
mese di febbrajo credo deve adunarsi il gran giurì della Crusca; p[er]
ora non vi posso dire altro sull’epoca dell’aggiudicazione del premio.
Ogni qual volta ne ho avuta l’occasione ho cercato di indagare qual-
che cosa di ciò che vi può interessare; ma tutti quei signori sono muti
in modo da disperare. Ciò non di meno io non vedo p[er] voi di con-
correnza possibile che quella del Botta; ed ancora c’è molto da dire.
Voi vi potete figurare quanto desideriamo un esito favorevole; e certo
voi non ne dovete dubitare, se l’Accademia vorrà premiare la qualità
e non la mole dell’opera.
Tutto vostro di tutto cuore
Vieusseux
[Recanati 5 Settem. 1829] |
Mio pregiatis. Signore ed Amico
Mio padre, il quale ama d’immaginarsi che nella casa paterna
io stia meglio che altrove, le ha dato del mio stato un’idea ben
diversa dal vero. Non solo i miei occhi, ma tutto il mio fisico,
sono in istato peggiore che fosse mai. Non posso nè scrivere
nè leggere nè dettare nè pensare. Questa lettera, finché non
l’avrò terminata, sarà la mia sola occupazione; e contuttociò
non potrò finirla se non fra tre o quattro giorni. Condannato,