Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/454

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gere di continuo libri francesi (cosicché mi ascrivo quasi a fortuna il saper poco l’inglese, e nulla il tedesco), o italiani infranciosati per non ignorare affatto i pensamenti altrui nelle materie di filosofia e di sto- ria; il non trovare tra i classici italiani del trecento e del cinquecento, salvo uno o due, scrittori di buon dettato, che trattino di soggetti atti- nenti al mio proposito; l’ignorar la lingua di Aristotile, e di Platone, nelli scritti de’ quali potrei almeno arricchirmi lo spirito, senza nuo- cere allo stile. Mi son messo dopo la mia tornata a leggere cinquecen- tisti, e vo assaggiando or l’uno, or l’altro; ma in generale mi pajono slombati, diffusi, e poco felici nella diritta, e lucida collocazione delle idee. Vi pregherei di accennarmi quali tenghiate per migliori al mio uopo. Qui c’è poco di nuovo in materia di lettere. Il Peyron attende presentemente a compilare un lessico copto: ha pressoché terminato il suo Tucidide; ma probabilmente non lo stamperà nella collana greca di Milano, poiché il tipografo Sonzogno s’è già obbligato per questa traduzione al sig. Manzi. Il Boucheron è ito per diporto a Firenze, e dovrebbe pubblicare al suo ritorno la vita di Tommaso Caluso lati- namente scritta, se vuole attendere alle promesse. La fisiologia italiana del pr. Martini è a buon segno, e sarebbe già terminata, se egli tratto tratto non l’interrompesse per vacare ad altri lavori, fra’ quali scrisse ultimamente un elogio del Cuniberti in latino, che è pur bella cosa. Il gesuita Manera s’è dismesso dalla cattedra di eloquenza italiana, la quale sinora è vacante. Da qualche tempo in qua non ho veduto alcun libro nuovo di filosofia, salvo un manuale di A. Matthiae trad. dal tedesco, e stampato a Lugano, in cui la filosofia trascendentale della natura dominante in Germania dopo i lavori dello Schelling è colle- gata colla psicologia sperimentale presso a poco secondo il sistema di V. Cousin. Questi continua a dar fuori le lezioni che stà recitando alla facoltà delle lettere di Parigi. Quest’anno è meno fantastico che nel passato, poiché discorre per la storia generale della filosofia, trat- teggiandone largamente i principali sistemi, e riducendoli tutti a quattro capi, i quali secondo lui si succedono a vicenda nelle menti degli uomini, e nel corso della storia, secondo l’ordine, in cui egli espone; e sono l’empirismo, l’idealismo, lo scetticismo, e il misticismo: perdonatemi questi bei vocaboli. Mi pare che talvolta sia poco esatto nella sposi- zione de’ sistemi, e li vesta a suo modo; come per esempio dove tratta della visione in Dio del Malebranche; ma non oso affermarlo, trattan- dosi di un tant’uomo. Sono usciti alla luce in Parigi tre volumi della Storia univ. dell’antichità di Federico Schlòsser, voltati in francese dal