Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/48

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troppo fondata nell’animo, perchè io possa rinunziarvi. Sicché Ella provveda di darmi questa consolazione a ogni modo. La mia famiglia la riverisce di cuore, ed io la prego dei miei distinti complimenti alla sua, e l’abbraccio con tutto l’animo. Il suo cor- dialissimo e sincerissimo servitore ed amico Giacomo Leopardi.

1042. Di Filippo Mercuri.
Roma 26. Gennajo 1827.

Stimatissimo Sig.c Conte. Colgo la presente occasione per rinnuovarle la mia stima, ed ami- cizia. L’occasione è la morte dell’abate Cancellieri, che avrà già saputa. Per questo si vorrebbe ora fare un’accademia nella Latina, e si desidererebbe da Lei un qualche componimento. Non per altro si vorrebbe da Lei che pel motivo che sono scelti tutti i migliori; ed è abbastanza conosciuto il suo valore nella poesia. Io la prego anche a nome di M.r Muzzarelli, che mi ha dato questo carico e la riverisce distintamente, mentre con tutta la stima passo a segnarmi

Suo Servo, ed Amico
Filippo Mercurj

P. S. Desidero ancora sapere da Lei se fosse a sua conoscenza una qualche traduzione Italiana delle Imagini di Filostrato, perchè aven- done fatta una io, e pensando di publicarla,2 non vorrei azzardare il dire che fosse la prima. D’altronde avendo vedute tutte le raccolte de’ Volgarizzati non mi è venuto fatto di vederne alcuna.

1043. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 3 febb. 1827

Amico amatiss. In seno alla grad. sua del 19 ho trovato la prefazioncella. Lascio sulla sua coscienza l’indulgenza usatami. Resta fissato adunque ch’Ella v \