letterarii in casa-, e se troverei presto; perchè poco tempo mi
basteranno i danari per mantenermi del mio. Dico lezioni let-
terarie di qualunque genere; anche infimo; di lingua, di gram-
matica, e simili. E vorrei che mi rispondeste subito che potrete,
perch’io partirò presto, e secondo la vostra risposta determi-
nerò se debbo voltarmi a Firenze, o cercare altri barlumi di spe-
ranza in altri luoghi. Addio, caro e prezioso uomo. Avrete già
la mia dei 3. Salutate Giordani, Colletta, Montani, e tutti gli
amici. Vi abbraccia e vi bacia teneramente
il vostro Leopardi
Vi fo questa domanda circa il dar lezioni, perchè comporre,
scrivere, leggere, io non posso. Potrei dar lezioni, o sia tenere
scuola, facendo leggere ad altri.
Recanati 21. Marzo 1830.
1523. |
Di Pietro Colletta. |
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Amico mio.
La vostra lettera del 26. Febbraio1 mi giunse tardi dalla via di
Livorno, che io già da due mesi avea lasciato, per fuggire un orribile
verno; nella speranza, che tornò vana, di star meglio in Firenze. Ho
indugiato qualche giorno a rispondere perchè Giordani e Vieusseux,
motivi al vostro foglio, mi accertavano di avervi scritto; e perchè io
sentiva di esser vicina la fine di una faccenda da comunicarvi/
Ed è finita. Sta poi a Voi, amico mio, venire a viver tra noi, prov-
vedere alla vostra salute, compiacere i vostri amici. Mi diceste una
volta che 18. francesconi al mese bastavano al vostro vivere: ebbene
18. francesconi al mese Voi avrete per un anno; a cominciare, se vi
piace, dal prossimo aprile. Io passerò in vostre mani, con anticipazione
da mese a mese, la somma su detta, ma non avrò altro peso ed uffizio
che passarla: nulla uscirà di mia borsa: chi dà non sa a chi dà; e Voi che
ricevete, non sapete da quali. Sarà prestito qualora vi piaccia di ren-
dere le ricevute somme; e sarà meno di prestito, se la occasione di resti-