Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/488

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nati da me altre volte, e mi aveano guidato a conclusioni contrarie. Eccovi gli ultimi risultati delle mie ricerche, che non posso se non accen- narvi a modo di proposizioni nel breve spazio di una lettera, e che forse per debolezza di corpo, e d’ingegno mal saprei spiegarvi distesa- mente. i.° La mente dell’uomo ha il concetto di un ordine sovranna- turale, cioè totalmente distinto da quello di natura; possibile, nel sistema del puro naturalismo; probabile in quello del teismo. 2° Se l’ordine sovrannaturale esiste, non si può conoscere, e determinare con induzioni, o analogie, o argomentazioni dedotte dall’ordine della natura, poiché, se non si diversifica da questo, non è più soprannatu- rale. 3.0 La sola via possibile di conoscere il soprannaturale è dunque la Rivelazione. 4° La ragione non può definire, presupposta l’esi- stenza dell’ordine soprannaturale, che Iddio sia obbligato a manife- starcelo per una rivelazione immediata, interna, e individuale, giac- ché la soluzione di questo quesito dipende dalla natura stessa del soprannaturale, di cui la ragione non è giudice competente. 5° Se adunque esiste una Rivelazione esterna, e ben fondata del sopranna- turale, si dee questo ammettere, ancorché manchi di manifestazione interiore. 6.° Questa Rivelazione esiste, ed è il Cristianesimo. 7° La verità del Cristianesimo, cioè della Rivelazione esteriore del sovran- naturale non si può provare coll’intrinseca natura di esso, poiché que- sta è superiore alla natura, e alla mente umana non essendo altro che il sovrannaturale medesimo che ci è dalla Rivelazione manifestato. 8.° Rimane adunque che la verità del cristianesimo si dimostri con prove estrinseche; le quali si possono ridurre a un punto generale, che è Io stabilimento di esso Cristianesimo nel mondo. 9.0 Questo stabili- mento è un fatto storico, la cui esistenza non si può spiegare colle leggi naturali; rimane adunque che sia sovrannaturale, cioè una Rivelazione divina. 10. Tutte le ipotesi immaginabili per esplicare naturalmente lo stabilimento del Cristianesimo si oppongono o alle leggi della cri- tica, o a quelle della natura umana. - Eccovi signor conte, la serie delle conchiusioni principali, a cui addivenni nel mio esame della reli- gione, esposte colla fretta di chi non può scrivere a dilungo, e colla imperizia di chi è del tutto novizio nella difficile arte dello scrivere. Ora sono entrato in un altra [sic] disamina, cioè nel ricercare le atti- nenze della dottrina cristiana coi principii della ragione. E laddove io impresi questo riscontro coll’animo di uno scettico, sono riuscito

i questo, che nei punti esaminati o la ragione s’accorda coi dettati della