nostro cuore, l’altissimo suo merito, pregandole dalla fortuna ogni bel
contento, qual si deve a persona, che è sublimissimo decoro all’Italia
ed alle lettere.
Tra tanto me le confermo ora e in perpetuo
Umiliss.1"* Devotiss."13 Serva
Teresa Carniani Malvezzi
Bologna 26 Maggio 1830
1536. |
Di Antonietta Tommasini. |
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[Parma a 26. Maggio 1830]
Caro Leopardi.
Nell’ultima mia, scritta a Giordani, io cercava notizia di vostra
salute, e del vostro arrivo a Firenze ed in questo mezzo recato mi venne
il prezioso vostro foglio, ove mi facevate invito di venire a Bologna:1
ma la molta consolazione di rivedere i vostri caratteri da me tanto desi-
derati, per esserne priva da lungo tempo, fece sì che nel primo momento
non sentissi il molto danno che m’era venuto per essermi stato ritar-
dato il vostro foglio. Ora però non è così pensando ch’io poteva pas-
sare alcuni giorni in Bologna con uno de’ più cari amici miei, e che
questa consolazione mi venne tolta non so da quale destino.
Dico adunque che provo nell’animo assai dispiacere, e che non è
per diminuire che allor quando mi sarà concesso di rivedervi. Voi mi
dite che non siete venuto a Parma per mancanza di mezzi? Mio Dio!
non avete in noi i più sinceri amici i quali vivono nel desiderio di
potervi essere utili in ogni occorrenza? Ma purtroppo mai non ci avete
secondati col venire ad abitare a Parma alcun tempo con noi. Se le
cose qui dette le tenete per vere venite a godere della nostra campa-
gna dove nelle vacanze conto di recarmi con mio marito, e coi cari
miei figli. Giordani mi scrive che la vostra salute è discreta, ma che
non potete applicare allo scrivere: tale notizia, come potete immagi-
narvi mi tiene afflittissima, sì perchè non ispero di vedere tra breve
i vostri caratteri, e sì perchè so quanto soffrirete non potendovi occu-
pare nei vostri studii. Mio ottimo amico, non mi lasciate senza vostre