Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/496

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nuove: pregate qualche persona che mi dia notizia della vostra salute, la quale tengo cara come la mia. Vedendo Giordani, dite che lo rin- grazio dell’amichevole lettera che mi ha scritto, e che ho eseguito le commissioni sue. Non iscrivo direttamente a lui per non obbligarlo a rispondermi: ma per mezzo vostro dico a lui mille cose affettuose. Addio, addio, mio vero e caro amico. La vostra sincera amica Antonietta Tommasini Parma a 26. Maggio 1830 Mio caro Leopardi. Questa è la terza lettera che vi scrivo dacché ebbi ricevuta in Bologna la cara ultima vostra. Più volte ho temuto che la cagione del vostro silenzio non fosse la mala salute, ma ora pur- troppo ne ho avuta certezza; che la cara mamma, per non darmi pena, m’aveva finqul taciuto il cattivo stato vostro. Quanta pena ho sof- ferto! ma credo inutile il parlarvene. Voglia Dio che almeno le prime righe che potremo avere da Voi siano consolanti. Il desiderio di rive- dervi è, come potete immaginare, grandissimo in tutti noi. Ma ci poteva essere maggiormente contraria la fortuna? arrivare alla mamma la let- tera che le scriveste da Recanati così tardi? e contemporaneamente u quella di Giordani nella quale ci avvertiva che eravate a Firenze? Vi assicuro che non posso ancor darmi pace pensando che dal solo caso ci è stata tolta la consolazione di rivedervi, e d’avervi qui, giacché noi, venendo a Bologna, non vi avremmo certamente lasciato proseguire il viaggio. Ma perchè mai non vi siete determinato di venire a Parma fra amici che vi amano tanto e che da tanto tempo vi desiderano, piut- tosto che d’andare a Firenze e fare un viaggio tanto più incomodo? a dir vero quanto più ci penso, tanto più mi pare d’avere tutta la ragione d’essere in collera con voi. Ora, quando potremo mai rivedervi? A pro- posito del progetto dell’anno scorso Ferdinando avrebbe a dirvi alcune cose, ma prima ama sapere come si trova al presente la salute vostra, la quale ardentemente desideriamo migliorata. La nostra al presente è sufficiente. Ferdinando vi saluta affettuosamente, e Clelietta, ed Emi- lietto affettuosamente vi baciano. Addio Addio di tutto cuore. Salu- tate caramente Giordani anche per conto mio. Credo ch’Egli abbia in animo di venire a Parma fra non molto. Se potete venite in compa- gnia sua. Noi ve lo raccomandiamo con tutto l’animo. Dateci presto vostre nuove. Credete che io le desidero quanto non può dirsi. La Vostra Aff.ma Adelaide