c quasi ogni sensazione mi dà dolore. Godo assaissimo che la
salute vostra sia tollerabile. Son venuto qua (dove ho pur quantità
di amici) per ragioni che sarebbe lungo a dire: starò finché dure-
ranno i miei pochi danari; poi l’orrenda notte di Recanati mi
aspetta. Non posso più scrivere. Vi saluto tenerissimamente tutti.
19 Giugno
1543. |
Di Laura Cipriani Parra. |
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[Firenze, Sabato, 24 giugno 1830] |
Mi tengo per sfortunata. Sempre ostacoli quando si tratta di avere
una vostra visita! - Non potei condurvi il mio amico Psalidi perchè
mi amalai il giorno stesso che fui da voi e sono stata in letto dieci giorni.
Psalidi anderà da voi quanto prima - Io sto al N.° 4255. al terzo
uscio sulla Piazza1 venendo dalla via del Sole. Fatemi sapere come
state e credetemi come sempre la
Vostra Aff.m“ Amica
LParra
Sabato
1544. |
A Paolina Leopardi. |
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Cara Pilla. Son guarito, grazie a Dio, del raffreddore, e di
nuovo sto benino assai; sempre in giro a restituir visite. Nuove
conoscenze, nuove amicizie: amicizia intima con Frullani, Dirett.
gen. de’ Catasti. Qui ho riveduto Mad. Laura Parra, che starà
ancora del tempo. Abito vicinissimo al General Colletta, e quasi
ogni giorno o egli è da me, o io da lui. La sera son fuori, ma
in conversazione poco, perchè alle 11 per lo più ceno. Eccovi
le mie nuove. Addio, addio.