Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/502

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sua intera disposizione, e se accetterà l’offerta del figlio farà cosa pia- cevolissima al padre. Mi conservi la sua benevolenza e mi creda con vera stima ed affetto

Suo Ser.rc e Amico
Gius. Poerio

5. Luglio 1830.

1547. Di Adelaide e Ferdinando Maestri.
Parma 7 luglio 1830

Mio caro Leopardi. Grandissima è stata la pena che ho provata tro- vandomi per tanto tempo priva de’ vostri caratteri, e vedendo che non valeva nè lo scrivervi, nè il chiedere replicatamente di Voi agli amici; ma più grande ancora si è il rammarico che provo al presente cono- scendo dalle poche righe che scrivete alla mamma1 e quanto sia tri- sta la condizione della salute vostra, e, perdonatemi, quanto poca fidu- cia abbiate nella nostra amicizia. Oh questo lo sento altamente nell’animo! e come no? se non avete mai voluto, nè volete accettare le amichevoli offerte che tante e tante volte vi abbiamo fatte? se ci rispondete Resterò qui finché dureranno i miei pochi danari, poi ritor- nerò nell’eterna notte di Recanati? Se avete preferita Firenze a Parma? In cotesta Città avete gran copia d’amici, lo so, e dove non ne avrete Voi? Ma so ancora che se un solo ne aveste in Firenze che avesse per Voi soltanto metà dell’affetto che sento io a riguardo vostro, e che sentono le nostre famiglie, Oh l’eterna notte di Recanati non sarebbe così vicina, e non comincerebbe al termine de’ vostri danari. Sarebbe una consolazione per tutti noi l’avervi qui, e il potervi essere utili almeno col conforto di una sincera amicizia. Io ve ne prego ancora con tutto l’animo, venite a Parma. Ferdinando vi scriverà anch’esso a questo oggetto, ma temo che le nostre parole siano sparse al vento. Che fate al presente? Se vi da pena lo scrivere, fate che almeno da altri ci siano continuate le vostre notizie. Voi non potete immaginare quanto siano desiderate da noi. Salutate caramente Giordani per conto nostro. Addio di tutto cuore La Vostra Adelaide