Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/51

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1045. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 9 Febbraio 1827

Signore ed Amico amatissimo Le accludo l’articoletto pel N. Ricoglitore. Avrei voluto ricopiarlo più in ristretto, per risparmio di spesa nel porto; ma mi trovo costretto a risparmiare al possibile i miei occhi, che patiscono miserabilmente per certe nebbie foltissime e ostina- tissime, che abbiamo qui da un mezzo mese. A darlo ad altri, nessuno qui l’avrebbe copiato a mio modo. Desidererei che fosse inserito tutto in una volta, e non spezzato. Se potrà essere nel fascicolo di Febbraio, riuscirà forse meglio, per esser più recente quella scrittura che ivi si prende a contraddire. Penserò all’articolo sopra l’j lungo. Intanto le posso dire che io condanno quella lettera, come inutile, ma che veramente non le manca l’autorità e l’antichità. Le scritture e le stampe del cinquecento, ed anche le più antiche, ne sono piene. Vedrò con piacere l’articolo sopra il Petrarca, che essendo lodato da Lei, sarà certamente buono. E con altrettanto pia- cere riceverò le prove di stampa delle Operette morali, per la correzione. L’Antologia, alla quale sono sempre intorno, è già, per quanto io posso conoscere, oltre alla sua metà. L’ultimo periodo della sua carissima 3. Febbraio, a cui rispon- do, è dettato da quella sua generosa cordialità, di cui Ella mi ha dato già tante dimostrazioni. Io non cesserò di profittare della sua amorevolezza patema, come Ella giustamente la chiama; e lo farò con quella libertà che Ella mi permette di usare. Di quel tanto che Ella soleva farmi tenere ogni mese, io non le ho chiesto punto dal termine di Ottobre in poi, perchè trovandomi qui in casa, io non aveva bisogno giornalmente di ricevere quella provvisione che la sua cortesia mi aveva così puntualmente fatta somministrare per lo passato. Al principio della prossima pri- mavera, io partirò sicuramente di qua, tanto per venire (come