Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/511

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1561. Di Adelaide e Ferdinando Maestri.
Parma 20 Agosto 1830

Mio caro Leopardi. Abbiamo ricevuto i manifesti che ci avete inviati, e stiamo tutti disimpegnando questa incombenza col massimo piacere. Ma e potrebbe dubitarsene trattandosi di cosa vostra? a que- sto fine abbiamo scritto a parecchi nostri amici, i quali si trovano in diversi paesi, e spero di raccogliere un buon numero di associati. Ma quanta pena ho provata leggendo quelle poche righe che ci avete scritte! ' dunque siete tuttora tanto travagliato nella salute? dunque mi viene tolta affatto la speranza d’avervi qui? Oh io doveva immagi- narlo; poiché era cosa troppo desiderata da noi. Fate almeno di venire in Parma, se non per sempre, almeno per qualche tempo, e fate ancora in modo che intanto, che la mala fortuna vi vuole lontano da noi, io non rimanga priva di vostre notizie. Io non ho bisogno di lunghe let- tere; ma ho bisogno di sapere come procede la salute vostra, e di vedermi, almeno alcuna volta, ricordata da Voi. Tutta la cara mia fami- glia sta bene. Del desiderio vivissimo di rivedervi non è a dire. Tutti vi salutiamo carissimamente. Addio di tutto cuore La vostra Adelaide Ottimo Amico! Vi rendo sincere grazie dei manifesti, accompagnati dalle vostre notizie, che ci giungono sempre desideratissime. In qualunque cosa io possa esservi utile, comandatemi liberamente; che io lo avrò come un favore e una consolazione. Mi rallegro pure per anticipazione col- l’Italia, a cui siete per far dono de’ vostri cantici. Oh come sono desi- deroso di divorarmeli! Saluti mille al nostro caro carissimo Giordani; e, se vi si dà l’opportunità, ricordatemi all’egregio S.r Montani, e al benemerito S.1 Vieusseux. Vi abbraccio coll’anima. Maestri vostro