Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/519

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1574- Di Carlo Pepoli. [s.d., ma Bologna, settembre-ottobre 1830I C. Amico. Dopo averti fatto aspettare tanto tempo la cartuccia che mi man dasti, io te la rendo poco nera, e propriamente è questa una delle volte in cui il candore mi dispiace grandemente. Abbiti a scusa il mio buon volere e la meschinità della mia Bologna resa ormai stupida a tutto che non sia mortadella. Al Giordani ho scritto il modo a tenersi per mandarmi i libretti ch’io stesso dispenserò ai socj, da cui trarrò il debito pagamento nel nome tuo, facendoti avere il dennaro tosto e senza spesa. Dammi tue nuove. Amami, e tienmi sempre Il tuo Amico C. Pepoli 1575- Di Laura Cipriani Parra. [Firenze, giovedì, Piazza S. Maria Novella N. 4248, autunno 1830] Carissimo Signor Conte Difficilmente potrei esprimerle tutto il piacere ch’io provo nel sen- tire da una lettera che ricevo nel momento da Rosini, ch’ella è in Firenze e che siamo vicini di casa; se queste circosze possono procu- rarmi il favore di qualche sua visita, saprò apprezzare questa mia for- tuna, poi che sono come sempre piena di stima di considerazione e amicizia la Sua Aff.™ L. Parra. giovedì Piazza S. Maria Novella N. 4248