che nutro di avere sicure nuove di vostra salute; imperocché è questo
uno de’ pochi beni che dispensa il cielo agli uomini. Io poi debbo rin-
graziarvi d’avermi dato occasione di far cosa in qualche modo grata
ad un amico vostro. Non mi risparmiate, ove credeste essere io buona
a qualche cosa, e credetemi sempre desiderosa de’ vostri comandi.
Addio, addio, mio vero amico.
La vostra aff.mn Amica
Antonietta Tommasini
P.S. Vi spedisco i nomi di cinque associati, i quali sono - G.B.
Maggi - Paolo Scotti. - Rodolfo Pavaro - Giuseppe Zanetti. - Gio.
Gazzola. - Oltre i quali ne riceverete altri consegnati da me all’Ade-
laide. Addio.
1622. |
A Paolina Leopardi. |
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[Firenze] 14 Maggio [ma giugno 1831] |
Cara Pilla. Manda pure l’involto a Perugia subito che tu puoi,
ed appena spedito, avvisami della spedizione, ed a chi sia stato
spedito. A proposito del ritratto, se tu ne hai disponibile un
esemplare (ma vedi di trovarlo), mandamelo presto, ravvolto
sopra un cannellino, con sopraccarta, per la posta. Io continuo,
grazie a Dio, a star benino, e fo molto moto. Ho allontanati
da me tutti i miei amici, perchè venendo a vedermi, non mi
trovano mai in casa. I miei versi sono stampati da un pezzo;
l’edizione è molto pulita, legata in cartoncino alla bodoniana;
ma lo stampatore ancora non mi manda le copie che mi deve,
e io non ho cuore di spendere cinque paoli l’una per compe-
rarne. Dì a Carlo che mi saluti la Gigia, e tu salutami tutti, e
bacia la mano per me alla Mamma e al Papà. Questa sera debbo
essere presentato à Madame la Princesse Veuve de Napoleon
Bonaparte le jeune,1 Dama di molto spirito, che ha posto sos-
sopra mezza Firenze per farmi indurre ad andar da lei. Addio
addio.
Il tuo Giacomo.