dandovi un pacchetto di carte, che al giungervi della presente,
spero che avrete già ricevute, quantunque il Sig. Castelnuovo
sia partito di qua più tardi ch’io non credeva. Questa vi per-
verrà per mezzo di Madama Carlotta Lenzoni nata Medici, Dama
che appartiene alla prima nobiltà di Firenze, e che ha un pregio
molto maggiore ancora, cioè quello di amare le lettere e le arti
più che non sogliono le Dame italiane. Ella conosce personal-
mente quasi tutti i letterati d’Italia, avendo sempre amato che
la Società che si raduna regolarmente in sua casa più volte la
settimana, fosse composta degl’ingegni più distinti che si tro-
vavano in Firenze. Io vi sarò gratissimo se per mezzo vostro
Ella potrà fare, come desidera, la conoscenza di molte persone
distinte per merito letterario in cotesta capitale. Intanto son
certo di proccurarle un bell’acquisto, proccurandole la conoscenza
vostra. E come essa mi sarà grata di ciò, così io mi terrò obbli-
gatissimo a voi per ogni gentilezza che userete a questa ottima
Signora. Vogliatemi bene, e credetemi finch’io vivo
tutto vostro
G. Leopardi
1632. |
Di Pietro Giordani. |
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[s.d., ma Parma, i° luglio 1831] |
Caro Giacomino. Ti puoi immaginare con quanta consolazione ho
riveduto de’ tuoi caratteri, dopo sì lungo intervallo. Delle tue nuove,
molto richiedendone, avevo ottenute: Pur sommamente mi giova inten-
dere da te stesso con più certezza come abbi migliorato di salute. Con-
servati con cura: e lascia dire chi rimprovera lo scioperio. Veramente
ora ci è il prezzo, o pur solamente la possibilità d’operare! Prego Vieus-
seux di sollecitare la spedizione del tuo libro;2 che è molto desiderato.
Questa sera comunicherò la tua lettera all’Antonietta; dove assai spesso
sei rimemorato, e con molta affezione. Ricordami a Paolina, e a Car-
lino, affettuosamente. Carlino ha figli? quando vedi il Generale, quando
sei con Vieusseux, ricordami. E con tutto il cuore ti abbraccio. Addio,
carissimo Giacomino. Addio.