Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/591

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a quello detto dell’Ottimo. - E viva i nostri bibliotecarj! ci voleva un prussiano p[erl ritrovare tale documento! A tutti gli amici ho fatto le vostre parti, e tutti vi salutano cordial- mente... a tutti poi riuscì inaspettata la vostra mossa verso Roma - e subito il gran cerchio delle conghietture - Chi vi vuol Direttore degli studj, chi Monsignore, chi Cardinale, vi è chi di voi vorrebbe fare un Papa; ma più d’ogni altra cosa tutti vi vorrebbero sulle sponde d’Arno. Per me vi desidero dove più sarete felice e fortunato; primo ti e poi mi. Ho scritto al Giordani p[er] lamentarmi del suo ostinato silenzio: e gli ho annunziato la vostra partenza - a quest’ora la Lenzoni dev’essere in Parma - per lei sapremo qualche cosa. Addio, mio cariss. Leopardi; mille affettuosi saluti, vi prego, all’ot- timo Ranieri. Vostro aff.° am. Vieusseux Oggi spedisco i vostri libri coll’Ant.a Luglio, alla direzione del Nobili di Pesaro, in un pacco per Recanati. - A voi medesimo man- derò più tardi I’Ant." p[er] m. Capobianchi.

1658. Di Carlo Antici.
[Roma] Casa li 9 Ot. 1831

Caro Nepote Dalla vostra dei 30 settembre,1 che ricevetti soltanto la mattina dei 6 corr.':, appresi il vostro arrivo in Roma, Mi dolse assai il disappunto dell’Ufficio postale, immaginando il vostro rincrescimento nel giun- gere alla Posta, e non trovare il foglio che ivi attendevate. Se io potessi indovinare ove siete alloggiato, sarei già venuto per giustificarmi, ed abbracciarvi. Mi prevalgo dunque della posta per chiedervi la vostra dimora, e colla posta potrete indicarmela. Vi saluto intanto in nome comune e di cuore mi ripeto il V.° Af0 Zio Carlo Antici