Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/617

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caricava di salutarvi molto, e di dargli le vostre nuove. Addio, mio carissimo. Non mi distendo di più, perchè mi sento assai male. Parlatemi di voi, e de’ nostri amici, i quali saluto con tutto il cuore. Oh povero il nostro Colletta! anzi poveri noi, beatis- simo lui! Addio, addio. Il vostro Leopardi

1690. Di Gian Pietro Vieusseux.
[s.d., ma Firenze, 8 dicembre 1831]

Carissimo Leopardi. Ebbi la lettera del buon Ranieri, e pregai Capo- bianchi d’informarsi di voi. Non vi ho più scritto perchè ho dovuto andare a Livorno; e perchè siamo nell’epoca dell’anno la più disastrosa per me, per tutti i versi - affari urgenti - corrispondenze moltipli- cate - ed imbarazzi p[er] danaro. Ad ogni costo voglio andar avanti coll’Antologia, e trovo sempre nuove difficoltà da superare. Ma parliamo di voi: siete stato ammalato, e mi dite che siete tutt’altro che guarito! Caro Amico, non vorrei che queste parole nascondessero l’intenzione di fermarvi in Roma, e di non tornare altrimenti come ce lo facevate sperare coll’ultima vostra. Checché ne sia però, amo meglio sapervi ben portante in Roma, che di vedervi infermo in Firenze. Sapendovi ammalazzato, mi consolò il pensare che il vostr’amico Ranieri stava sempre presso di voi. Ora abbiatevi riguardo; e non vi movete che quando sarete sicuro che il viaggio non potrà nuocervi. Ho passato l’ordine alla posta di voltare a Roma le lettere che possono essere arri- vate per voi. Ho lettera del Giordani. La Michelina1 è sempre qui occupata con Gino e con Papi i quali sono gli esecutori testamentari. In Livorno sono stati fatti funerali pubblici al Colletta; v’interven- nero molte persone distinte, inclusivo il Governatore. Gino scriverà un articolo necrologico. Vi ho mandato l’Ant.4 di Settembre; Capo- bianchi ve la rimetterà: vi troverete un articolo sulla Catalonia che merita di esser letto attentamente. Anche in Genova ed in Torino fu applaudita la mia risposta a quel sciocco del frate Spotorno; il quale però non si tiene per vinto, e vuole rispondere. Caro Leopardi, vi partecipo una circolare che ho fatto stampare p[er] mandarla per tutta Italia a quelle persone che mi verranno indi