Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/641

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è quello che mandai a Carlo. Mazzagalli abita a pochi passi da me. Fino il mio padron di casa mi viene a dimandar copia dei Dialoghetti, quantunque non ne conosca l’autore. Addio addio. 1709. Dt Giovan Battista Zannoni. Firenze, 6 Febbraio 1832. Il Segretario dell’Accademia della Crusca Al Sig.re Conte Giacomo Leopardi Accademico Corrispondente Chiarissimo Signore e Collega veneratissimo, Nell’Adunanza dei 27 del decorso Dicembre Ella fu eletto Acca- demico Corrispondente in luogo del defunto Guglielmo Roscoe; e que- sta elezione fu renduta valida col venerato Sovrano Rescritto dei 21 del passato Gennaio. Il bello stile, ond’Ella detta prose e versi italiani, il merito sommo delle idee e degli ornamenti che nelle prime si pare e nei secondi, e altresì la perizia sua grande nella letteratura e nelle dotte lingue della Grecia e del Lazio, han mosso l’Accademia a far Lei di suo collegio; nel che vede pur la medesima venire a se memorabile onore. Nell’inviarle per debito d’ufficio il Diploma Accademico, mi reputo a vanto di potermi con molta stima ed uguale rispetto dichiarare Di Lei, chiarissimo Signore e Collega veneratiss.mo Dev.1"0 Obbl.mo Servitore G.B. Zannoni

1710. Di Gian Pietro Vieusseux.
[s.d., ma Firenze, 10 febbraio 1832]

Carissimo mio Leopardi. Vi scrissi giorni sono per annunziarvi la vostra nomina a socio corrispondente dell’Accademia della Crusca; ora tengo il diploma a vostra disposizione - Devo io mandarvelo. Scrivendomi allora senz’aver sotto gli occhi la carissima vostra del 4 febb. non risposi che in parte al suo contenuto. Scrissi al Mat-