fa ebbi lettera dalla cara vostra sorella, e mi assicura di godere ottima
salute. Credete ch’è un giorno di letizia quello nel quale ricevo i vostri,
0 caratteri di Lei. - Mio marito vi riverisce, e vi esprime per mezzo
mio, la sua riconoscenza per le cose amichevoli che gli dite - L’Adelai-
de, Emilietlo, Clelietta, Ferdinando, tutti vi baciano coll’animo, ed io
fo voti perchè mi continuiate la preziosa vostra amicizia, e mi crediate
Vostra aff.ma Amica
Antonietta Tommasini
P. S. Incerta se ora vi troviate a Roma, od in Toscana scrivo in
ambedue i luoghi. Addio -
1739. |
Ad Antonietta Tommasini. |
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Firenze, 25 aprile [1832] |
Cara Antonietta.
Molte e molte volte vi ringrazio della cura che avete presa
di scrivermi per informarmi dello stato vostro in mezzo alle
ultime disgrazie. Potete pensare quanto io ne sia stato tristo
ed inquieto. La vostra carissima mi consola un poco: voglia Dio
che la calamità, come spero pure, sia passata. Io non vi ho scritto
questi ultimi mesi a causa della mia solita incapacità; ed oramai
non mi scuso più del mio silenzio. Non mandai le note degli
associati, perchè intesi che il Piatti aveva smaltita già tutta l’edi-
zione fin da dicembre. Il libretto vostro non mi è stato recapi-
tato punto nè qui nè a Roma: me ne dispiace molto, e vi prego
di farne far qualche ricerca. Dite per me un milione di cose al
carissimo Professore, all’aureo Ferdinando, all’Adelaide, ai bam-
bini, al nostro Giordani, dal quale vi prego d’informarvi se ha ri-
cevuta una mia di qua, data, se ben mi ricordo, del 7 d’aprile.1
Vogliatemi sempre bene, cara mia Antonietta. Oh Dio quanto
gran piacere mi sarebbe il rivedervi! ma per ora nessun raggio
di speranza. Addio con tutto il cuore, e mi raccomando alla vostra
memoria. Addio, addio.
Il vostro Leopardi.