Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/688

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1759. Di Giovanni Rosini.
Pisa 6 Giugno 1832

A. Carino Mi rincrebbe di non avere avuto tempo p[er] rivederci e fissare p[er] le stampe da mandarvisi della Luisa Strozzi, onde mi facciate il favore di vederle. - Poiché vi è il Pilade vostro quest’anno, egli avrà la com- piacenza d’andare a prenderle alla posta, dove giungeranno franche. - P[er] minore incomodo in principio vi manderò Capitolo p[er] Capitolo. - Intanto, poiché l’aveste, ditemi qualche cosa da correg- gere nell’elocuzione della Commedia del Tasso. - Dimane a sera, o al più tardi dimanlaltro il Boninsegni, giovine del Piatti, avrà una copia del Saggio1 e una della Commedia p[er] Voi; vi prego di gradirle. Cre- do che il Saggio sia la prova di una gran pazienza: e Messer Torquato, come vedrete, era un gran cortesan, che p[er] ogni caso teneva il piede in due staffe, p[er]chè amò certamente la Laura Peperara e la Duchessa a un tempo: - e dopo entrato in Sant’Anna duravagli l’amore p[er] la prima. Mi direte poi quel che a voialtri 2 vi pare della Commedia, ove parmi chiaro lo scopo di mostrare l’abuso della forza contro un’im- prudenza: p[er]chè i versi furono involati ec. ec. - Ciò posto, dee giu- dicarsi se il piano poteva esser differente; e se m’era possibile (lo che non credo) di porre una scena d’amore tra il Tasso e la Duches- sa. - Addio. Salutate caramente Pilade. G. Rosini

1760. A Giovanni Rosini.
[s.d., ma Firenze, giugno 1832]

A.C. Vi ringrazio caramente dei libri inviatimi in grazioso dono. Della Commedia non sapremmo che aggiungere Ranieri ed io al giudizio già pronunziatone dal pubblico, eccetto che a me