sempre di vedervi comparire una di queste sere, ed il non avervi veduto
mi fa stare in qualche pensiero - Disgraziatamente per me non ho un
momento disponibile prima della mia partenza. Di grazia fatemi tro-
vare le vostre nuove al mio ritorno. Il Conte Papadopulo [sic] mi scrive,
e mi domanda di voi: egli si lagna del vostro silenzio.
Caro Leopardi; vi abbraccio di cuore
Vostro aff.°
Vieusseux
Domenica 30 sett. 1832
Domani verrà pubblicata PAnt.a
1788. |
Ad Antonio Ranieri. |
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[Firenze, 2 ottobre 1832] |
Anima mia. Scrivo dal letto e perciò breve. Sono assai debole,
ma mi sento molto meglio.Ti ho una compassione immensa, che
non mi lascia pace. Povero Ranieri mio, ti stringo al core senza
fine. Vorrei dieci volte soffrir io quello che tu soffri, in luogo
tuo. Ti rendo un milione di baci.1
1789. |
Di Giuseppe Aiazzi. |
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Sig.r Conte Gentiimo
L’Amico Ciampolini mi disse che Ella si sarebbe disfatto d’una copia
delle georgiche di Virgilio tradotte dal Biondi;1 perciò avendo trovato
da esi targliela, ed anzi essendo corso in impegno di darla, la pregherei
di consegnarla al latore del presente, dicendomi p[er] questo mezzo
il prezzo che ne vuole, che domani glielo rimetterò.
Mi creda in fretta, ma però rispettosamente
Suo Devotmo Serve. Giuseppe Aiazzi |
2 8bré 1832