1808. |
A Monaldo e Adelaide Leopardi. |
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Mio caro Papà
Solo colle lettere dell’ultimo ordinario ho ricevuto la cma
sua de’ 27 9bre,‘ benché arrivata qui il 4. Della mia gratitu-
dine alla sua tanta bontà non potrei mai parlarle bastantemente.
Oggi o domani, se potrò uscire, mi varrò, secondo il suo avviso,
sopra il Zio Carlo, a 15 o 20 data. Con lui poi m’intenderò circa
l’usare se sarà possibile, che non credo, altri mezzi che cam-
biali per avere il danaro qui. Io sto passabilmente, salvo degli
occhi, oramai affatto inabili. Son breve per estrema necessità.
Il mio desiderio di rivederla è almeno pari al suo, e spero che
non sia lontano il momento di soddisfarlo.
Mia cara Mamma
Le sue poche righe2 mi hanno commosso. Dio solo solo
comprende quanto mi costi il darle cagione d’incomodo, e quanto
sia tenera la mia gratitudine alla sua cordialità. Le bacio la mano
con tutto quanto l’affetto dell’animo.
il suo Giacomo
1809. |
Ad Antonio Ranieri. |
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[Firenze] n Dicembre [1832] |
Ranieri mio. Io credeva appena a’ miei occhi leggendo la tua,
dei 6.1 Tanta vigliaccheria in animo umano e muliebre2 non è
nè sarà mai credibile se non dopo il fatto, come in questo caso.
Sento ch’è affatto inutile ch’io tenti d’esprimerti la mia com-
passione, perchè qualunque più viva parola sarebbe infinitamente
inferiore al vero.
Vorrei poterti consolare da vicino, vorrei che questa cosa non