Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/761

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1864. Di Adelaide Maestri.
Parma 29 Maggio 1833

Mio caro Leopardi. Colgo l’occasione che mi offre il mio Ferdi- nando per inviarvi questa mia, alla quale porto non poca invidia. Egli è certo che per quanto vi dicessi non esprimerei mai abbastanza con quanto piacere io vi rivedrei; ma questa volta, dal canto mio, troppi ostacoli si oppongono. Speriamo nell’avvenire. Non ho creduto bene di scrivervi prima d’ora e perchè la malattia vostra era purtroppo tale da non ammettere occupazioni di sorta; e perchè io pure sono stata più volte sconcertata da male di gola, del quale neanche al presente mi trovo del tutto libera. Lascio immaginare a Voi la pena che ho pro- vata, e meco la mia famiglia, leggendo le poche righe della cara ultima vostra. Voglia Dio che Ferdinando possa portarmi notizie migliori! sono desiderate da tutti noi ardentemente. Quanto al fac-simile siete stato perfettamente esaudito. A ogni modo, conoscendo che non sarebbe stato desiderio vostro, non avrei inviata la lettera; ma s’è data ancora altra combinazione per cui non s’è fatto nulla, come udirete da Ferdinando. Ho mandato da Giordani per chiedergli se avesse qual- che lettera per Voi, ma Egli è partito per Piacenza. Addio mio ottimo amico. Quando potete scrivetemi; non lasciate di farlo, poiché io con- servo ogni riga vostra siccome prezioso tesoro. La vostra Adelaide

1865. A Feliciano Niccolini.
[s.d., ma Firenze, estate 1833]

Essendo affrettato di metter mano alla ristampa de’ miei dia- loghi, ed a ciò avendo assoluta necessità di quell’esemplare ch’è presso di Lei, solo che si trovi disponibile in tutta Firenze, la prego ad aver la bontà di rimandarmelo al più presto. Mi comandi e mi creda

Suo obblmo sre ed amico
Leopardi