La prego di scrivermi ancora una volta a Napoli, se questa
le giunge regolarmente.
1887. |
A Monaldo Leopardi. |
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Mio caro Papà. Io non sono partito ancora, perchè il mio
amico, Ranieri, con cui farò il viaggio di Roma, dove egli deve
condurre due sue sorelle in educazione, è costretto ad aspet-
tare il ritorno di Sicilia del Card. Zurla, al quale qui ho parlato
ancor io per questo affare. Egli le farà ricevere per eccezione,
perchè altrimenti non potrebbero per l’età. Il Card, sarà a Roma
ai primi di Novembre, e dietro il suo arrivo sarà la nostra mossa.
Questo ritardo non aspettato (perchè noi speravamo di conchiu-
dere la cosa col Card, qui al suo passaggio in Settembre), mi
ha costretto a trarre ancora (colla solita dilazione dei 30 giorni)
la cambialetta di Novembre. Io sto, grazie a Dio, assai benino,
e spero di non farle paura al mio arrivo, come avrei fatto qual-
che mese addietro. Ranieri la riverisce distintamente, ed io con
tutto il cuore le chiedo la benedizione.
II suo Giacomo.
1888. |
A Monaldo Leopardi. |
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Mio caro Papà
La morte del Card. Zurla ha sospeso la partenza del mio amico
Ranieri per Roma, ed ha privato me di questa propizia occa-
sione, la quale mi avrebbe risparmiato buona parte della spesa
che bisogna a me per viaggiare comodamente, massime in que-
sta stagione. A questo imbarazzo se n’è aggiunto un altro più