P. S. Ne pourriez-vous pas me donner quelques renseignements sur
un prètre fra^ais établi à Rome, l’abbé Lacroix, clerc national polli-
la France du Concistoire des Cardinaux, sur sa position sociale et pécu
niaire et sur ses principes. Cet abbé se trouve ètre Tonde d’un de mes
élèves. Il fait le grand Seigneur, méprise ses parents, mais voudrail
que son neveu entràt dans le clergé. Moi je me méfie, je ne sais trop
pour quoi, de cet individu. Et pour le jeune homme il ne sera pas prètre.
Mio riverito Sig. Conte
Il Niccolini scrivendovi forse vi avrà detto qualche cosa che almeno
in parte vi spiegasse la mia tardanza a ringraziarvi sicché su di me non
ne cadesse la colpa. Ora vorrei che le mie parole e più delle mie parole
la cognizione che avete dell’animo mio verso di voi, bastassero a per
suadervi la gratitudine che sinceramente vi professo per avermi inti
tolato quei vostri nobili versi. E più vi ringrazio perchè mi avete
stuzzicato sopra un argomento, il quale, non che solleticarmi, mi cuoce,
e la mia povera testa non cessa d’almanaccarvi sopra. Io mi conosco
abbastanza da non presumere di me troppo, e a molta profondità non
m’espongo, ma perchè non trovo altro da fare, penso, e le generalità
son vizio del secolo, facile teatro de’ volgari, siccome campo de’ forti,
ed io sono giunto a quegli anni, ne’ quali per rendermi il pensiero tol-
lerabile, m’è divenuto necessità formarmi quello che chiamano un
sistema, e in esso ostinarmi per almeno togliermi dalla bruttezza de'
vacillamenti. Io non vuo’ dire che questo mio povero sistema sia con-
forme a quello da voi con tanta dottrina e tanta autorità professato.
Questo ammiro come vostro, e perchè nutrito di tanto sapere, ma tengo
il mio, come mio, cioè parte di me, e perchè smuovendo quella base,
ogni altra cosa da me pensata se ne anderebbe a gambe all’aria, nè
ho tempo a ricominciare. Ma in questo punto capitale sono d’accordo
con Voi, e ne vo superbo, e m’avete proprio grattato il solletico, nel
ridere cioè della minaccia de’ peli e della fiamma de’ sigari, e della
sapienza de’ giornali, e (qui avrei voluto che la potente parola vostra
fosse venuta a difendermi le spalle, ma voi prudente vi siete taciuto)
della virtù redentrice delle società filantropiche, e d’altre cose simili.