Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/811

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P. S. Ne pourriez-vous pas me donner quelques renseignements sur un prètre fra^ais établi à Rome, l’abbé Lacroix, clerc national polli- la France du Concistoire des Cardinaux, sur sa position sociale et pécu niaire et sur ses principes. Cet abbé se trouve ètre Tonde d’un de mes élèves. Il fait le grand Seigneur, méprise ses parents, mais voudrail que son neveu entràt dans le clergé. Moi je me méfie, je ne sais trop pour quoi, de cet individu. Et pour le jeune homme il ne sera pas prètre.

1917. Di Gino Capponi.
Varramista 21 Nov. 1835

Mio riverito Sig. Conte Il Niccolini scrivendovi forse vi avrà detto qualche cosa che almeno in parte vi spiegasse la mia tardanza a ringraziarvi sicché su di me non ne cadesse la colpa. Ora vorrei che le mie parole e più delle mie parole la cognizione che avete dell’animo mio verso di voi, bastassero a per suadervi la gratitudine che sinceramente vi professo per avermi inti tolato quei vostri nobili versi. E più vi ringrazio perchè mi avete stuzzicato sopra un argomento, il quale, non che solleticarmi, mi cuoce, e la mia povera testa non cessa d’almanaccarvi sopra. Io mi conosco abbastanza da non presumere di me troppo, e a molta profondità non m’espongo, ma perchè non trovo altro da fare, penso, e le generalità son vizio del secolo, facile teatro de’ volgari, siccome campo de’ forti, ed io sono giunto a quegli anni, ne’ quali per rendermi il pensiero tol- lerabile, m’è divenuto necessità formarmi quello che chiamano un sistema, e in esso ostinarmi per almeno togliermi dalla bruttezza de' vacillamenti. Io non vuo’ dire che questo mio povero sistema sia con- forme a quello da voi con tanta dottrina e tanta autorità professato. Questo ammiro come vostro, e perchè nutrito di tanto sapere, ma tengo il mio, come mio, cioè parte di me, e perchè smuovendo quella base, ogni altra cosa da me pensata se ne anderebbe a gambe all’aria, nè ho tempo a ricominciare. Ma in questo punto capitale sono d’accordo con Voi, e ne vo superbo, e m’avete proprio grattato il solletico, nel ridere cioè della minaccia de’ peli e della fiamma de’ sigari, e della sapienza de’ giornali, e (qui avrei voluto che la potente parola vostra fosse venuta a difendermi le spalle, ma voi prudente vi siete taciuto) della virtù redentrice delle società filantropiche, e d’altre cose simili.