Mio eccellente e carissimo amico,
Solamente oggi, dopo aver subito tutte le innumerabili e inter-
minabili prove sanitarie e politiche, mi giungono dalla posta i
2 quaderni da Voi speditimi in Ottobre! Ma il piacere di rice-
verli, del quale vi parlerò poi, mi è avvelenato dalla notizia che
mi è data quasi contemporaneamente, perchè, non leggendo i
giornali, io non ho le nuove del mondo se non a caso. Dico dalla
notizia dell’incendio avvenuto costì, nel quale, mi si dice, è perita
ancora l’edizione del Crisostomo. Questa sventura mi cagiona,
per causa vostra, un dispiacere così vivo, che maggiore non potrei
provarne per una sventura mia propria. Se questa lettera vi
giunge regolarmente, vogliate, ve ne prego, aver la bontà di darmi
al più presto le vostre nuove, e di significarmi con qualche pre-
cisione a che si stenda il danno che questo disastro deve avervi
recato. Voi sapete che nessun male affligge tanto, come quelli
di cui non si conoscono la natura e i confini. - Non so s’io
debba considerare altrimenti che come una dolce illusione la
speranza che Voi mi date di rivedervi a Napoli l’inverno pros-
simo. Io vi sarò ancora, secondo ogni probabilità. Qui un uomo
solo può vivere tollerabilmente con 150 franchi il mese, me-
diocremente con 200, e comodamente, benché senza lusso, con
250. - Mi dispiace di non potere ancora darvi alcuna notizia
positiva intorno a quel Lacroix di cui mi dimandate. S’io fossi
a Roma, facilmente potrei soddisfarvi: ma in Napoli, è appena
credibile a chi non vi ha dimorato, quanto sia difficile il pro-
cacciarsi notizie di fuori. - Il pacchetto di libri che Voi mi
dite, dovreste aver la bontà d’involgerlo in una sopraccarta indi-
rizzata à M. Le Baron Poerio. à Naples, e così farlo tenere costì
in Parigi, al cavalier Cobianchi1 Place de la Madeleine N° 1.
pregandolo da parte di Alessandro Poerio, che deve averlo già
prevenuto sopra di ciò, di volere spedire quel pacchetto al suo in-
dirizzo per occasione sicura di qualche viaggiatore. - Mi duole