Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/838

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aquila sopra agli altri, e tali cose creò che non periranno «Se l’uni- verso pria non si dissolve». Ed io, giovine di nessunissimo pregio ma cui è caro che si accresca di grandi opere e di altissima fama l’Italia, la ringrazio di averle creato un superbo nome, e di averla innamorata di sentimenti magnanimi, e nel desiderio di generose virtù. E con ciò le prego cordialmente più riposata vita e più contentezza, e con affet- tuosa riverenza me le dichiaro affezionatissimo Servitore Prospero Viani Di Reggio in Lombardia a’ 9 di Agosto, 1836

1943. A Francesco Fuoco.
[Napoli] Di villa1 31 Agosto 1836.

Pregiatissimo Signore. Le rimando l’opera ch’Ella si è com- piaciuta di mandarmi a vedere. Mi rincresce molto che l’in- fermità de’ mici occhi e la strettezza del tempo non mi abbiano consentito di leggerla tutta distesamente. Quello che ho potuto vederne mi è parso degno di Lei, e nuovo testimonio di quel- l’ardore infaticabile col quale Ella da più anni si adopera in pro- curare con tutta la sua dottrina, e con ogni sua possibilità, il profitto de’ giovani. Proferire un giudizio, com’Ella mi chiede gentilmente nella sua lettera, fu sempre alienissimo come dalla capacità, così dal costume mio. Se dovessi, com’Ella soggiunge, darle un consiglio, non potrei consigliarle altro, che di conti- nuare il Corso incominciato; non parendomi ch’Ella possa gio- vare alla patria per altra via più che per questa, nella quale si è esercitata con tanti scritti. Alle lodi che le piace darmi, e che, non mi appartenendo, ritornano in commendazione della sua bontà, non rispondo con altre lodi, perchè Ella non ha punto bisogno delle lodi mie, e perchè l’oggetto della presente non è di lodarla, ma di farle fede della mia sincera, viva e durevole gratitudine. Ella mi conservi la sua benevolenza, e mi dia occa- sione di mostrarmi in opere suo devotissimo obbligatissimo ser- vitore Giacomo Leopardi.