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crede poterlo fare senza suo pregiudizio, Ella mi farà certamente cosa gratissima. In ogni caso mi onori di qualche riscontro, e si assicuri della stima con cui ho l’onore di protestarmi
Suo umil. devot. servitore D. De Rossetti |
Trieste 21 Maggio 1827.
1084. | Di Monaldo Leopardi. |
Recanati 22. Maggio 1827. |
Mio Cariss.0 Figlio. Godo moltissimo di apprendere dalla cara vra che state bene, e godo ancora che vi divertiate come scrivete a Paolina. E vero che gli spet- tacoli e gli strepiti considerati in sè stessi non daranno piacere a voi come non lo hanno mai dato a mè, ma tuttavia non è male il concor- rervi di quando in quando, e il pigliarli se non come diletto almeno come divagamento. I turbini e le burrasche non sono cose troppo pia- cevoli, ma chi sà cosa sarebbe dell’aria, e dell’acqua se non avessero quelle scosse. II nostro S.r Mazzanti partì, e partì di notte, rendendosi giustizia col temere che partendo di giorno il popolo lo accompagnasse coi Fischi, e gli augurasse rotta di collo. E andato a Sassoferrato, il cui Popolo e Clero avevano fatto al Papa istanze formali per non averlo. Dicono che anelerà presto a Roma, se sponte, o spinte non sò. Io non lo per- derò di occhio. Ho saputo che prima del 1808 essendo Governatore di Gerano, luoghetto vicino a Tivoli, ne fu esiliato per satire fatte con- tro una Famiglia principale. Se casualmente sentiste di lui qualche aned- doto raccoglietelo. Costui si promulgava qui Avvocato presso il Tri- ble di Appello di Bologna, e al coperto di questa qualifica si faceva pagare a rigore di tassa da chiunque ricorreva da lui per quattro parole. Se di questa sua Avvocatura, e dei diritti annessivi poteste sapere qual- che cosa, mi piacerebbe. La Msa Roberti vi ritorna i suoi saluti. Setacci, che stà qui e torna costà a momenti, mi dice che in Bologna molti muojono etici, perchè per la roba degli etici non si usa riguardo alcuno. Vi serva dunque per