Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/870

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pensiero del mio libricciuolo. La Storia del Sig.1' Ranieri venne letta dal nostro Giordani, da mio marito, e da Ferdinando, i quali tutti col- maronla di elogi, e sentirono col massimo rincrescimento che il seguito non poteva uscire alla luce. Ma perciò appunto sia lode a lui, che secon- dando i moti dell’animo, scelse un genere di scrittura che fu ognora il più grande, il più difficile; che in queste nostre miserie è il più peri- coloso; e seppe con uno stile robusto, limpido, con una chiarezza ed un vigore non comuni adempiere al grande soggetto. - Che vi dirò io, mio buon amico, delle vostre divine poesie? Ciò che ne grida la fama nell’Italia, nel mondo; ciò che ne griderà in tutti i secoli futuri. Pur pure lasciate ch’io creda di sentirle nel fondo dell’anima più di qualunque altro - E perchè? mi direte - Perchè niuna cosa mi annienta quant’esse; ma pur niuna mi porta con forza invincibile, con moti profondi e santi nell’estasi di una vera esistenza - Qui accluso troverete un biglietto di Giordani,1 il quale mi dispensa dal parlarvi ancora della Strenna di cui vi scrissi - Io, e tutti i miei vi salutiamo dall’animo, e siamo dolentissimi nel sentire che il vostro occhio diritto è minacciato di un’amaurosi. Ferdinando, e l’Adelaide che incomin- cia ad alzarsi, ebbero carissimo il vostro foglio, al quale risponderanno in breve. - Fate di scrivermi, egregio amico mio, e siate persuaso di possedere tutto il mio affetto e la mia stima. Addio. La vostra affezionatissima Antonietta Tommasini

1968. Di Pietro Giordani.
[s.d., ma Parma, 5 giugno 1837]

Leopardi mio carissimo. Spero che mediante la nostra Antonietta queste mie poche parole abbiano fortuna di arrivarti: e prima di tutto ti diranno ch’io sono sempre lo stesso per te; e spero che tu non dimen- tichi o dispregi tanto mio amore costante. Il pensiero di Bravetta è di fare una Strenna che vaglia un poco meglio delle molte che si fanno, e non vagliono niente. Il pensiero è buono; perchè si vorrebbe un libro che non dovesse vergognarsi degli stranieri, e in Italia potesse leggersi con piacere e qualche profitto. Perciò non si possono mettere in tal libro cose già stampate. Nè