Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/90

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a sentire la nostra Opera in q.to Carnevale, e costì andarci fino dalla pma recita? - Abbiamo avuto per qlche giio Setacci, il quale, nè ti aveva veduto, nè sentito parlare di te; anzi era con un Prete di Bolo- gna, al quale Pietruccio domandando se ti conosceva, o aveva sentito nominarti, egli richiese se tu eri andato in collegio per studiare! - Se ti servisse il sapere, che Setacci tornerà quà verso la fiera di Siniga- glia, sappilo pure - Tutti ti salutiamo assai, e Mamma ancora, che sta a letto da una 7mana per quel callo maledetto, di cui parlava anche qdo tu eri con noi, il quale ora gli si è inasprito, e suppurato, e però è necessario, se vuol guarire, di stare a letto. Ora non le dà gran dolore; solo una febbre ha avuto, cagionata da qualche ora di spasimo, ma speriamo, che prestissimo potrà alzarsi, ed essere guarita - Avrai sentito anche costì il romore del teatro di Ancona, il quale ormai hanno veduto tutti i Recanatesi, non eccettuati i miei Fratelli. E anche a Babbo, se non fosse stato tanto impicciato nella sua gonnella, era venuta voglia di andarci; ma niente. Salutami un poco le giovani Brighenti, e Angelina. Ti serve più quest’ultima? Non ce ne hai detto una parola da anno passato in poi - A momenti arriva da Roma - la figlia di Zio Carlo, Clotilde, che viene a respirare l’aria nativa per guarirsi dai suoi malanni - Così, per una curiosità, se hai veduto e sentito nominare a caso Roccetti che fosse costì, dimmelo un poco. Che se non puoi dirmi di averlo nè veduto, nè sentito nominare, non me ne far motto, che è inutile. Si dice ch’egli sia costì in una compagnia Comica, e si dice, che faccia il Carabiniere, dopo avere dato sacco alla roba sua - Mucciaccio mio, sta bene, ed amami, addio, addio.

1091. Di Pietro Giordani.
[Firenze] 14. giugno [1827]

La più vicina Locanda (che io sappia) sarebbe la Nuova York; albergo signorile: ma non te lo consiglio. Mio caro. Conto le ore con impazienza e i momenti, finché venga l’ora che io ti veda e t’abbracci. Ma come non vien teco Brighenti?