Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/91

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La mia casa è vicina a San Lorenzo, e alla parte posteriore del Palazzo Riccardi, in via del Bisogno al principio. Troverai tre gradini innanzi la porta; proprietario è l’Ingegnere Andreini. Entrando, vedrai a piè della scala, al lato sinistro, una porticella, e tirerai il campanello. Per alloggiare ti consiglio l’albergo della Fontana, al mercato del grano, piucchè vicinissimo a Palazzo vecchio che è sulla Piazza del Granduca. Potrei indicarti albergo più vicino a me, e più splendido (cioè più dispendioso). Ma questo non è poi lontano; per la quiete, bontà de’ padroni, modicità di prezzo non conosco l’eguale. Smontando cerca subito di parlare alla padrona, una gentil Senese; dille che sei venuto da lei per mio consiglio; e che tra poco mi vedrà teco. Non le parlo prima, per lasciarti libero l’andarci o no. Ma credo certo che ne sarai contento; come io che l’ho provato più volte, e Dodici che io vi con- dussi, e chiunque altro ci capita. Oh con che smania aspetto di esser teco, mio caro Giacomino! Con quanto amore ti desidero! qui vidi Papadopoli; e si parlò infinitamente di te. Di’ a Brighenti che saluto lui e Marina e le figlie: che mi duole se non l’ho da vedere: che lo ringrazio della sua lettera di ieri: che sono inquietissimo per le lettere di Vicini: che mi faccia grazia di scri- vergli un biglietto a mio nome, dicendogli che io gli scrissi brevemente il 31. Maggio, mandandogli l’Iscrizione per sua moglie: che il 29. gli avevo scritto molto lungamente, dirigendola a quel Signore, come mi aveva raccomandato don Gioachino Munoz. Ma la seconda lettera, per la sua brevità, credetti non ci fosse pericolo a mandargliela diret- tamente. Io son molto inquieto di ciò: e non vorrei che la malevolenza avesse rapito le lettere. Di’ a Brighenti che, se vuol darmele, pren- derò sei copie dei due volumetti nuovi,1 e tre copie del 14. perchè non ne ho. Può consegnarle a te; se pure (e dillo liberamente) non ti grava il portarle. Salutami cordialmente la Nina e suo fratello. Io t’ab- braccio con tutta l’anima senza fine. Oh come vorrei che tu fossi già qui. Addio addio. Volta Di’ a Brighenti che delle Iscrizioni gliene ho mandate non due, ma tre: per la Vicini, per Dante, per la Nanni: e prima un’altra, per la Toschi, e una per Calbetti.